Sel si ricompatta: “Non al governo ma lo incoraggiamo”

ROMA – Mal di pancia placati con una semplice formula: “Sinistra di governo e non sinistra nel governo”. In questo modo il leader di Sel, Nichi Vendola, fa approvare la sua linea – all’unanimità – durante la direzione del partito. E ferma sul nascere una possibile fuoriuscita dei dissidenti verso il Pd.

– Le voci allarmistiche dopo questa riunione si sono molto attenuate. Le vicende di altri partiti e movimenti hanno disabilitato l’idea che nella comunità politica ci debba essere dibattito, invece le differenze interne sono una ricchezza – è il commento del leader una volta incassata la fiducia di tutto il partito.

I “frondisti” invece si eclissano appena conclusa la riunione, che si è svolta a porte chiuse. Né alleanza coi dem né appoggio esterno, prevede la linea di Vendola, ma l’atteggiamento verso Renzi ora è decisamente più morbido.

– La natura di questo governo – sostiene il leader – ci rende obbligato un posizionamento all’opposizione, ma non c’è un atteggiamento pregiudiziale. Se un disegno di legge presenta un profilo emendabile noi ci batteremo per migliorarlo, come abbiamo fatto finora. Se non è emendabile faremo una battaglia come abbiamo fatto per il decreto Poletti.

Insomma, si prefigura la possibilità che Sel possa dare il suo sostegno ai provvedimenti più convincenti, specie quelli che rompano il totem del rigore.

– Renzi – dice – ha un’opportunità straordinaria, quella di essere il protagonista più forte per abbattere il nuovo muro di Berlino, l’austerity.

E’ su questo punto che Vendola lancia segnali di pacificazione con il presidente del Consiglio:

– Noi lo incalzeremo. Ogni superamento dell’austerity troverà il nostro incoraggiamento.

A conferma dell’atteggiamento di Vendola ci sarà anche un incontro a Bruxelles con il candidato del Pse alla Commissione Ue, Martin Schulz, previsto per martedì, così come quello con Alexis Tsipras.

Vendola, intanto, guarda con attenzione a Civati come interlocutore privilegiato nel pd, ma vuole anche tentare di recuperare gli elettori del M5S. Così l’attacco a Beppe Grillo non sembra del tutto casuale.

– La sua è una leadership che spero che venga rimossa – è la rasoiata di Vendola al leader cinque stelle. Parole dure, che si spiegano anche con l’irritazione di Vendola per l’attacco ricevuto da alcuni militanti M5s che on line hanno postato una sua vecchia foto in cui brinda con Scajola.

– Eravamo al banco pugliese del Vinitaly con l’allora ministro, una cosa normale. Questo attacco dimostra l’attitudine a fondo melmoso del vocabolario grillino – sbotta il leader di Sel.

Vendola approfitta dell’argomento per ribadire l’importanza del dibattito in un partito e per dare un taglio alle polemiche di questi giorni:

– Da noi i capi del dissenso interno fanno il capogruppo e il tesoriere.