“Congiura azzurra” agita Fi e Berlusconi riunisce figli

ROMA – Le ‘fase due’ dei servizi sociali (e cioè passare ad un ruolo operativo nel centro di Cesano Boscone) consentono a Silvio Berlusconi di “staccare la spina” dalle grane interne del partito. A tenere banco continua ad essere la questione delle primarie a tutti i livelli. Una proposta ‘targata’ Raffaele Fitto, finito sul banco degli imputati da parte dei fedelissimi berlusconiani che lo accusano di mirare alla scalata del partito.

‘Drammi azzurri’ che appassionano poco l’ex capo del governo pronto a concedersi due giorni di relax lontano dalle beghe del partito. E non è un caso infatti che ieri ad Arcore siano arrivati tutti i suoi figli per trascorrere con lui l’intero pomeriggio. Complice anche il ponte per la festa del 2 giugno che cade di lunedì, l’ex premier ha deciso di riunire tutta famiglia. Un summit dedicato a vari temi tra cui l’analisi politica, la situazione del partito oltre che delle aziende.

La situazione però dentro Fi resta complicata. L’ultimo giro di incontri a palazzo Grazioli non ha portato a nessun passo in avanti. Fitto, fanno sapere gli uomini a lui vicini, non ha nessuna intenzione di ritrattare la richiesta che il ‘rinnovamento’ azzurro passi attraverso delle consultazioni popolari per tutti gli incarichi (leadership esclusa). La proposta però continua a non piacere al Cavaliere che lamenta come si ragioni solo di poltrone piuttosto che di alleanze e programmi. Ma a sbarrare la strada a Fitto sono anche altri: oltre al cosiddetto cerchio magico, l’idea è infatti bocciata da Denis Verdini, convinto che siano i congressi il metodo da seguire per rilanciare il movimento.

Ma, nel caso in cui Berlusconi dovesse cambiare idea, i suoi fedelissimi hanno fatto sapere di essere pronti a lanciare al parlamentare il guanto di sfida: se si considerano le regioni da Nord fino alla Campania – è il ragionamento fatto tra Grazioli ed Arcore – i numeri non sono certo a suo favore. Ad agitare ulteriormente le acque azzurre giungono anche rumors di palazzo che darebbero Fitto (che pare abbia fatto già un sondaggio) pronto a dar vita a gruppi autonomi. Voce che però non trova conferme visto che Fitto in persona ha sempre detto di non aver nessuna intenzione di lasciare Forza Italia.

Ma che l’aria sia tesa, lo dimostra la presa di posizione di Daniele Capezzone pronto a rispedire al mittente l’accusa di essere “parte di una congiura” contro Berlusconi:

– E’ una cosa ridicola e offensiva.

Parole a cui si aggiunge un tweet proprio di Fitto, additato come il ‘capo dei congiurati’:

“Bravo Daniele – scrive – le bugie hanno le gambe corte”.

Chi ufficialmente si tira fuori dalla mischia è Giovanni Toti.

“Basta parlare di primarie e poltrone, pensiamo ai contenuti”, scrive il consigliere politico dell’ex premier che mira a riallacciare i rapporti con gli ex alleati. Lega in primis. Ma contatti ci sarebbero stati in questi giorni anche con Fratelli d’Italia.

A scaldare gli animi hanno contribuito infine anche alcune ricostruzioni giornalistiche che vogliono un Berlusconi iracondo nei confronti del “traditore” Fitto. Un ragionamento smentito (senza successo) dalla responsabile comunicazione del partito Deborah Bergamini. Uno spunto di riflessione sulla vicenda lo offre Licia Ronzulli, fedelissima di Berlusconi che invita “a non dare sempre la colpa ai giornali perchè semmai il problema è a monte. Chi è – si domanda l’esponente azzurra – che ha interesse a dare un’immagine di Forza Italia divisa in mille correnti?”.

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