Clima: Obama riduce del 30% emissioni entro 2030

WASHINGTON. – Le centrali elettriche americane dovranno ridurre le loro emissioni di gas inquinanti del 30% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005. Lo ha stabilito per decreto l’amministrazione Obama, con un annuncio ufficiale della Environmental Protection Agency, l’agenzia federale che si occupa della difesa dell’Ambiente. Con questa mossa molto coraggiosa, a favore dell’energia ”pulita e sicura”, il presidente ha di fatto scavalcato il Congresso e quindi il dissenso repubblicano, con l’obbiettivo di rilanciare la leadership americana nella lotta all’effetto serra e quindi al cambiamento climatico, nella speranza che l’anno prossimo, al livello mondiale, si raggiunga un nuovo Trattato. Consapevole che nessuna riforma avrebbe avuto il via libera di Capitol Hill, Obama ha potuto varare il decreto sulla base di una vecchia legge degli anni ’70, la Clean Air Act, applicata sinora per limitare agenti inquinanti come il mercurio e il piombo, ma solo ora usata per tagliare le emissioni gassose. Secondo il Piano del governo, 645 pagine piene di cifre e dati, questa forte riduzione delle particelle inquinanti di anidride carbonica, ossido di azoto e di diossido di zolfo nell’atmosfera faranno calare anche i rischi di asma e malattie respiratorie. Secondo gli esperti, grazie al decreto si salveranno 6.600 vite e eviteranno 150mila casi di asma l’anno. Alcuni ambientalisti hanno fatto notare come aver deciso la riduzione delle emissioni rispetto ai livelli del 2005 e non quelli più alti del 2012, sia un modo per venire incontro alle proteste dell’industria energetica. Tuttavia, l’opposizione repubblicana s’è già scatenata contro quella che viene definita la ‘guerra di Obama al carbone’. A loro giudizio, questa svolta ecologista comporterà la perdita di circa 250mila posti di lavoro l’anno e un enorme aumento dei costi, circa 50 miliardi, sempre l’anno. Secondo lo Speaker della House, John Boehner, il piano della Casa Bianca farà esplodere il prezzo dell’energia per i consumatori: ”Le bollette degli americani saranno molto più care, almeno 17 miliardi di dollari in più l’anno”, ha tuonato. Ma l’ambientalismo di Obama viene visto con grande sospetto anche tra i parlamentari democratici. In Kentucky, in West Virginia, in Ohio, stati dove ci sono molte centrali a carbone, tanti candidati democratici alle prossime elezioni di midterm temono apertamente che queste nuove regole possano mettere in pericolo la loro elezione. Di contro, gli esperti della Casa Bianca presentano numeri tutti diversi: il piano di riduzione delle emissioni, oltre a indicare una via per salvare il pianeta, al livello macro-economico dovrebbe creare ricchezza tra i 55 e i 93 miliardi di dollari, tantissimi se comparati ai costi stimati tra i 7,3 e gli 8,8 miliardi di dollari. (Marcello Campo/Ansa)

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