Renzi al G7 rivede Obama e rassicura Ue sulle riforme

BRUXELLES. – Matteo Renzi arriva al suo primo G7 con una garanzia che l’Italia negli ultimi quattro anni non era mai riuscita a dare agli altri capi di Stato e di governo: la stabilità, forte del risultato elettorale. E dunque la continuità della politica italiana, che negli ultimi grandi vertici è arrivata ogni volta con un premier e, spesso, una coalizione di governo diversa. Un risultato non da poco che forse ha lasciato qualche segno visto che il presidente Usa Barack Obama, rivedendolo ad un mese di distanza dalla sua visita a Roma, ha scherzato: “Vedo che è spuntato anche a te qualche capello bianco…”. Un vertice anomalo, in assenza della Russia, sospesa per l’aggressività mostrata in Ucraina, che dà al premier la possibilità di affrontare diversi temi, da Paese di primo piano e senza le turbolenze interne del passato. Certo il G7 si apre mentre l’Italia è scossa da un altro terremoto, la raffica di arresti per il caso Mose, ma la linea alla quale il premier punta in politica estera è chiara: solidità, stabilità e soprattutto l’immagine di un’Italia ‘smart’, che non perde tempo, pronta a varare tutte le riforme sulle quali si è impegnata. Con scadenze chiare: la prossima quella del 13 giugno con il rilancio della competitività e la delega fiscale. Una linea che sembra aver convinto il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, che oggi al suo arrivo al Justus Lipsius ha commentato: “Conosciamo tutte le qualità e le caratteristiche dell’Italia, e proprio per questo è importante che vengano portate avanti delle riforme nell’amministrazione pubblica, nella politica, e nelle istituzioni. Il premier Renzi ci ha dato rassicurazioni”. Rassicurazioni su tempi, scadenze e priorità, che diventano sempre più importanti dopo i dati drammatici sulla disoccupazione (“Strisciamo sul fondo, non raccontiamoci storielle”, ha detto ieri il presidente di Confindustria Squinzi) e i dati di oggi, con l’Italia che arretra nella classifica dell’industria, superata dal Brasile. E non è un caso che dal vertice di oggi a Palazzo Chigi sulle linee guida del semestre Ue coordinato dal sottosegretario agli Affari Europei, Sandro Gozi è arrivato un segnale forte nel segno della lotta alla disoccupazione. Vi è stata “grande sintonia e convergenza sulle priorità – ha detto Gozi – prima fra tutte l’urgenza di politiche di rilancio della crescita e di lotta alla disoccupazione, che vogliamo porre al centro delle politiche di una rinnovata Unione europea”. Rinnovata anche dalle nomine che saranno certamente al centro dei bilaterali che, secondo fonti del consiglio, il premier domani avrà con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier britannico David Cameron, prima di intervenire sul dossier energetico, e probabilmente anche al centro del colloquio informale avuto oggi con il presidente francese Hollande. Tutta dedicata alla politica estera invece la cena di apertura durante la quale il premier si è trovato tra il premier giapponese Shinzo Abe e David Cameron e davanti ad un menu a base di pesce: gamberoni, sogliola e in chiusura semifreddo al cioccolato amaro. Renzi è intervenuto sullo spinoso dossier libico, anche in chiave del dramma immigrazione, parlando di una situazione “critica ma non irreversibile” e sottolineando l’importanza di “ridare energia al processo di riconciliazione nazionale”, definendo fondamentale il lavoro degli inviati speciali. (dell’inviata Paola Tamborlini/ANSA)

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