S&P, banche Italia vulnerabili, redditività è debole

NEW YORK. – La prolungata recessione italiana ha messo a dura prove le banche del Belpaese, logorandone la ”resistenza” e rendendole ”vulnerabili agli effetti di una potenziale ripresa economica” dai tempi piu’ lunghi del previsto. A scattare la fotografia del sistema bancario italiano e’ Standard & Poor’s, prevedendo una redditivita’ debole per il settore nel 2014 e nel 2015, anche se successivamente ci sara’ un miglioramento. Nel descrivere lo stato di salute dell’industria bancaria, S&P conferma i rating di Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Banca Popolare di Milano. Sul sistema pesano ”rischi economici. Riteniamo il rischio di credito in Italia alto e non solo per le piccole e medie imprese ma anche per le banche, vulnerabili agli effetti del deterioramento della qualita’ degli asset” si legge nel ‘Banking Industry Country Risk Assesment (Bicra) dell’agenzia di rating. ”La nostra opinione di elevati rischi per l’industria include il fatto che i costi di finanziamento in Italia restano piu’ alti che in molti altri mercati bancari dell’area euro e le banche hanno ancora un accesso limitato a finanziamenti convenienti sul mercato dei capitali” aggiunge Standard & Poor’s, precisando che la redditivita’ delle banche italiane e’ debole, ostacolata dai bassi tassi di interesse, dai ridotti volumi di attivita’, dall’aumento dei costi di finanziamento e dall’ancora ampia, anche se in calo, base di costi. I rischi che pesano sul settore hanno comunque un trend ”stabile. Il nostro outlook per l’Italia e’ ancora negativo ma vediamo al momento un rischio minore di un forte e rapido deterioramento dell’affidabilita’ creditizia, che potenzialmente potrebbe avere effetto sull’accesso delle banche ai mercati di capitale”.