Mondiali: bambini per Italia, gran festa a Balotelli

MANGARATIBA (RIO DE JANEIRO). – Se e’ vero che la felicità e’ un bambino che rincorre un pallone, oggi Mangaratiba ha fatto il pieno di allegria. Centocinquanta ragazzini hanno abbracciato gli azzurri sul loro campo di allenamento. I grandi concentrati a preparare il Mondiale, i piccoli pronti a costruire il loro futuro; ma per una volta sul campo del Portobello Resort i ruoli si sono scambiati. Jorge, Joao, Eduardo, Helio si saranno sentiti piccoli campioni in erba; Mario, Antonio, Andrea avranno fatto un tuffo nel passato, quando erano loro i piccoli innamorati del pallone che sognavano di diventare calciatori. L’inattesa festa azzurra è finita come era facile prevedere, nella patria adottiva di Balotelli: tutti attorno a SuperMario, in un fermo immagine che diventerà tra i simboli di questo Mondiale brasiliani: tutti – bambini e anche bambine – a caccia di autografi o anche solo di un sorriso. C’è stato spazio anche qualche selfie, tra i meno bambini che erano riusciti ad infilarsi sui tre pullman arrivati al Portobello Resort alle 9.30 locali. I due gialli con la scritta ‘Escola’ sopra avevano trasportato 78 alunni di due scuole elementari di Mangaratiba: la ‘Maria Augusta Lopes’ e la ‘Colonel Moreira da Silva’. La prima in particolare aderisce al movimento ‘Todos pela educacao’, tutti per l’educazione: e’ il movimento civile che si batte perchè entro il 2022, anno del bicencentario dell’indipendenza del Paese, ogni bambino brasiliano veda rispettato il suo diritto all’educazione di base. Per capire, la Augusta Lopes vanta tra le sue dotazioni una sala con 18 computer, ma anche i bagni all’interno dell’edificio scolastico e l’allaccio ad acqua ed energia elettrica. Ma non alle fognature: si provvede con una fossa biologica. Il movimento è tra l’altro rivendica gli aumenti salariali per gli insegnanti, quelli che alla partenza della nazionale brasiliana per il ritiro di Teresepolis contestarono il pullman di Neymar e compagni. Ma oggi a Mangaratiba e’ stata solo allegria. Anche perché alle due scuole elementari e agli insegnanti si erano uniti una trentina di bambini del Gremio Mangaratibense, una piccola scuola calcio: ”Ho 9 anni, faccio l’attaccante, ho segnato 17 gol e voglio diventare un calciatore. Ma in Italia no, non vengo: mi piace Mangaratiba”, raccontava Jorge alle tv. Poi tutti in campo per una foto di gruppo con la nazionale. Buffon e Marchisio stesi sull’erba, ad accarezzare quei bambini che potrebbero essere i loro per età. Ed è stato un po’ il coronamento di un ritiro molto familiare: il centrocampista Juve aveva postato nei giorni scorsi la foto del suo riposino abbracciato ai due figli, Buffon aspetta invece i suoi a Recife con Alena. Cassano passa ogni momento vuoto del ritiro con i piccoli portati dalla moglie Carolina. Così per quei 10 minuti di festa prima dell’allenamento, tutti gli azzurri si sono sentiti a loro agio. Pirlo, De Rossi, Balotelli hanno posato per selfie con i più grandi, in particolare un tifoso di SuperMario che ne indossava la maglia. Poi via all’allenamento, per mezzora aperto alla stampa e alla gioia dei bambini. ‘Balotelli, Balotelli’, il coro leggero ed allegro. E a quel punto ci deve essere stato un ‘bambino’ felice in più.

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