Mondiali: Prandelli frena le paure, “ma serve altra Italia”

RECIFE (BRASILE). – Il grande spettro di un’altra eliminazione al primo turno. E’ bastato un colpo di testa di Ruiz a far rivivere allo spogliatoio azzurro l’angoscia di quattro anni fa, in Sudafrica, appena sei giorni dopo il bell’avvio di Mondiale contro l’Inghilterra. ”Ma non dobbiamo avere alcun timore”, il messaggio di Cesare Prandelli rivolto evidentemente alla squadra che nello spogliatoio, quando è passato Graziano Delrio per un rapido saluto di conforto, era ammutolita dal contraccolpo psicologico. C’è poi un altro fantasma da scacciare, quello dei processi: ”Polemiche ora che e’ andata così? Nessun problema, sono abituato ad andare avanti e a lavorare”. ”Ora abbiamo solo una necessità – è infatti il primo pensiero di Prandelli – dobbiamo recuperare le energie. Abbiamo tre giorni per farlo, poi ce la giochiamo con l’Uruguay. E’ da dentro o fuori, il mio auspicio e’ di vedere un’Italia con un approccio diverso. Anche oggi, sarebbe bastato crederci un po’ di più…”. Il commissario tecnico dice di aver poco tempo per risolvere i problemi, ma di vederli molto chiari di fronte a sé. Non accetta di definirsi ‘tradito’, ma non nasconde di essere deluso dalle lentezza con la quale la squadra ha affrontato il primo tempo e la scarsa voglia di quella del secondo. Non vuole sentir parlare di caldo per non fornire scusanti, anche se era stato lui a sollevare il problema e prima di lasciare lo stadio sono i giocatori a ‘smentirlo’, parlando di problema reale. Il dubbio più pesante, invece, riguarda De Rossi: il centrocampista ha un problema al polpaccio destro, domani a Natal gli esami clinici, ma e’ a rischio con l’Uruguay. Prandelli parte dall’analisi del disastro di Recife: “Siamo entrati in campo con ritmi troppo bassi. Sapevamo che loro erano bravi a riconquistare palla e ripartire. L’approccio nostro era sbagliato – è il rimprovero alla squadra – Certo, se quelle occasioni di Balotelli fossero andate diversamente… Ma il calcio non si fa con i se e con i ma: era una partita nata male, abbiamo perso meritatamente”. Mentre fuori dallo stadio si sentono i cori dei tifosi dei ‘ticos’ per l’impresa storica, l’analisi del ct azzurro e’ impietosa. ”Abbiamo subito gol, e dal 51′ non abbiamo più tirato in porta: questa e’ la verità. Il caldo? C’era, ho visto diversi giocatori stanchi, non solo Pirlo. Ma non accetto scusanti. La verità e che dobbiamo gestire meglio le partite”. Di qui Prandelli prova a ripartire: i problemi da risolvere. ”Non sono enormi – dice – ma abbastanza evidenti. Se andiamo in sofferenza fisica, bisogna accorciare le distanze tra i reparti per risparmiare energie: e poi dobbiamo riconquistare palla più velocemente. E invece sulle palle filtranti abbiamo spesso perso i contrasti, e questo mi e’ dispiaciuto. Sono problemi che dobbiamo risolvere molto velocemente”. Con il Thiago Motta del primo tempo, ad essere bocciati sono gli azzurri entrati nella ripresa. ”Non mi sento tradito, ma avevamo messo certi giocatori per cercare l’uno contro uno. Sinceramente – l’amara considerazione – pensavo di poter avere un po’ più di qualità” chiosa e il riferimento è a Cassano. Non infierisce invece su Balotelli: ”Nel primo tempo ha fatto i movimenti giusti, nel secondo non lo abbiamo messo nelle condizioni: ci serviva un uomo per andare a cercare il passaggio filtrante per lui”. Col rientro di De Sciglio e il dubbio De Rossi, contro l’Uruguay ci dovrebbe essere spazio di nuovo per Verratti: difficile un cambio verso le due punte, più probabile invece una difesa a tre. ”Ora non dobbiamo fare alcun tipo di ragionamento – conclude Prandelli senza voler calcolare che anche un pari a Natal può bastare – Lasciamo perdere che si rigiocherà alle 13, ripeto niente scusanti. Sarà una partita dal risultato aperto. Ce la giocheremo: mi auguro, anzi sono convinto, molto ma molto meglio”. Anche perché non ci sono alternative.(dell’inviato Francesco Grant/ANSA)