Cavidea, inalterata la tendenza negativa nel consumo di alimenti

CARACAS – La tendenza si mantiene inalterata. La flessione nella vendita di generi alimentari continua inarrestabile nonostante gli sforzi degli imprenditori. Il fenomeno sussiste anche in presenza di consumatori. Ed infatti, è l’offerta che fa difetto, non la domanda.

Cavidea, nel dossier “Tendencias” che pubblica ogni mese, spiega che la riduzione del consumo di dei generi alimentari è consequenza delle difficoltá il mercato. Innanzitutto, a causa dell’incremento dei costi di produzione. Costi che hanno subito un’impennata per le pressioni inflazionarie. Le spese, quindi, sono aumentate, non così i prezzi dei prodotti a causa dei provvedimenti approvati dall’Esecutivo.

Tra i prodotti che hanno presentato una flessione importante in comparazione con il mese di aprile delle scorso anno, vi sono: latte in polvere (40,2 per cento), olio (30,1 per cento), pasta (18,3 per cento), farina (16 per cento), tonno (10,2 per cento), burro (1,2 per cento) e riso (-,2 per cento).

Cavidea sostiene che i principali nodi che si presentano al produttore  sono: difficoltà nell’ottenere la valuta per l’importazione della materia prima; impossibilità di saldare i debiti all’estero, assenteismo (calcolato in almeno un 10 per cento) e interruzione arbitraria della produzione.

Cavidea sostiene inoltre che, nonostante gli industriali abbiano accettato di partecipare ai “tavoli di lavoro” col Governo, esposto i problemi e presentato proposte, il settore ancora vive grosse difficoltá.

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