Nomine Ue: sale la candidatura di Federica Mogherini

BRUXELLES. – “Senza dubbio è una buona candidata”. Con queste parole, pronunciate rispondendo senza alcuna esitazione, il ministro degli Esteri olandese Frans Timmermans ha fatto salire le quotazioni della titolare della Farnesina, Federica Mogherini, per il posto di Alto rappresentante Ue per la politica Estera e la sicurezza, una delle poltrone più prestigiose tra quelle della Commissione Ue. “E’ un’ipotesi”, ha detto dal canto sua il ministro al termine del Consiglio esteri a cui ha partecipato a Lussemburgo. Sottolineando comunque di essere “concentrata” e “orgogliosa” del suo lavoro attuale. Ma la casella di Alto rappresentante Ue, è solo una di quelle che compongono il puzzle europeo delle nomine ai vertici delle istituzioni per il cui completamento è ormai iniziato il rush finale in vista del Consiglio Europeo di giovedì e venerdì prossimi. Dato ormai per praticamente acquisito il tandem Jean-Claude Juncker (Ppe) alla guida della Commissione e di Martin Schulz (Pse) alla presidenza del Parlamento, restano da negoziare i posti di presidente del Consiglio Europeo (il mandato di Herman Van Rompuy terminerà a fine novembre) e di ‘ministro degli Esteri’ (poltrona sulla quale è seduta oggi la laburista inglese Catherine Ashton). Ma anche i portafogli più importanti che saranno affidati ai singoli componenti della Commissione. Un fronte sul quale oggi è da registrare la notizia proveniente da Berlino. Dove viene data praticamente per fatta la riconferma di Guenther Oettinger, esponente del partito di Angela Merkel (Cdu/Csu), all’energia. Un incarico che farebbe gola a molti di questi tempi e che, proprio per questo, normalmente non resta allo stesso Paese, e tanto meno alla stessa persona, per più di un mandato. Se l’indiscrezione dovesse essere confermata, per Merkel sarebbe quindi un altro notevole successo. I leader europei tengono invece le carte più coperte per quanto riguarda le trattative sulla scelta del nuovo presidente permanente del Consiglio europeo, posto per cui è circolato anche il nome di Enrico Letta . Con il popolare Juncker al vertice dell’esecutivo Ue, il manuale Cencelli in versione europea vorrebbe un socialista sulla poltrona attualmente occupata da Van Rompuy. Ma al momento per questo posto sono in crescita le quotazioni di Helle Thorning-Schmidt, attuale premier danese abbastanza liberal da piacere, pare, perfino a David Cameron. Una scelta che renderebbe più difficile per Mogherini, anche lei di area socialista, diventare Alto rappresentante. Cameron, deciso a dare battaglia fino all’ultimo contro la candidatura Juncker ma destinato a subire una cocente sconfitta, potrebbe trovare una parziale compensazione nella nomina della premier danese. Alla quale vorrà sicuramente aggiungere un portafoglio ‘pesante’ in Commissione come sono quelli del mercato unico, della concorrenza o del commercio internazionale. Intanto domani riflettori puntati sulla riunione del gruppo dei socialisti e democratici (S&D) all’Europarlamento per l’elezione del nuovo presidente. Posto per il quale il lucano Gianni Pittella, veterano del Pe, appare ormai avere la strada spianata.

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