F1Austria: gerarchie invariate, Rosberg assapora il titolo

ROMA. – Una Mercedes onnipotente, una Red Bull deludente ed una Ferrari ancora alla ricerca di se stessa. Il giorno dopo il ritorno in Austria della Formula 1 a gioire è solo la scuderia della Stella d’argento che, messe alle spalle le discordie interne tra i piloti, vede Nico Rosberg cominciare a prendere il largo nel Mondiale su Lewis Hamilton molto combattivo ma ancora una volta dietro al compagno di squadra figlio d’arte. Una supremazia, quella del tedesco in trionfo ieri sul circuito di Zeltweg, messa a nudo da i numeri che lo vedono in testa alla classifica con un margine di 29 punti (165 contro i 136 di Hamilton). Una sfida quella tra Rosberg e Hamilton che, per quanto visto sulla pista di casa della Red Bull, sembra aver messo definitivamente in un angolo le ambizioni del team campione del mondo e della Ferrari. E se Sebastian Vettel e Chris Horner non fanno altro che prendersela con i motori Renault per la mancanza di competitività della loro monoposto, a Maranello guardano avanti alla ricerca di passi avanti: “L’andamento di questa stagione – spiega il responsabile della gestione sportiva della Ferrari Marco Mattiacci – si manifesta in maniera particolarmente evidente quando si corre su circuiti dove quel che più conta è la potenza delle vetture. Noi abbiamo cercato di tirare fuori il meglio dal pacchetto a nostra disposizione e crediamo di aver fatto un altro piccolo passo nella direzione giusta. Purtroppo non siamo riusciti a dimostrarlo con Kimi, che su questo tracciato non ha avuto vita facile, ma siamo certi che con il progressivo miglioramento della vettura anche lui riuscirà ad esprimere tutto il suo talento. Fernando Alonso non avrebbe potuto fare di meglio. Ha saputo mantenere un gran ritmo per tutta la gara, in alcune fasi anche superiore a quello dei leader, e questo – aggiunge Mattiacci – deve darci la motivazione per continuare a lavorare sullo sviluppo della F14 T. I distacchi complessivi si stanno riducendo e aumentano le squadre in lotta dietro le posizioni di vertice. L’obiettivo rimane quello di tirare fuori tutto il nostro potenziale per cercare di attestarci al comando del gruppo che insegue”.

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