Mondiali: Zoff, se esci a primo turno è un fallimento

ROM. – “Ci è andata male e se torni a casa dopo il primo turno di un Mondiale non può che essere un fallimento”. E’ dura l’analisi dell’ex ct della nazionale italiana Dino Zoff (portiere campione del Mondo nel 1982), che non assegna particolari colpe all’arbitro Rodriguez: “Forse è stato ingannato dall’intervento di Marchisio, ma noi abbiamo fatto troppo poco per vincere la partita decisiva”. E poi, nella conferenza stampa del post-partita, arriva la clamorosa notizia delle dimissioni di Prandelli. “Mi pare strano – Zoff stenta quasi a crederci – e soprattutto mi dispiace”. Italia-Uruguay non è stata una bella partita. Anzi. “Abbiamo fatto troppo poco – commenta Zoff – anche nel primo tempo. Eravamo padroni del campo, ma non ci siamo mai resi pericolosi”. Nella seconda frazione di gioco, poi, è arrivata l’espulsione di Marchisio a complicare i piani degli azzurri. “Penso che l’arbitro – dice l’ex ct azzurro – non abbia capito le intenzioni del nostro giocatore che voleva proteggere la palla e non andare sulla gamba del suo avversario. Ma anche in dieci contro undici, la nazionale non ha sofferto più di tanto, tranne una bella parata di Gigi sul tiro di Suarez”. Nessuna polemica, invece, sulla gestione di Prandelli. “Ovviamente non spetta a me giudicare le scelte del commissario tecnico – ribatte Zoff – se Prandelli ha fatto quelle scelte vuol dire che le riteneva le migliori per la nostra squadra”. L’Italia, quindi, torna a casa. E dopo il successo del 2006, per il secondo Mondiale consecutivo non riesce a superare il girone eliminatorio, a dimostrazione di un momento di profonda crisi del calcio italiano. “E’ proprio così – spiega Zoff – il campionato italiano deve rientrare al più presto nei canoni del calcio internazionale. Qui da noi si fischia tanto, direi troppo. Ci sono troppe interruzioni e i ritmi – conclude – sono troppo blandi”.

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