La Cina vuole la sua Banca Mondiale. Obiettivo, Via della Seta

NEW YORK. – Pressing della Cina per un’istituzione finanziaria globale in grado di fronteggiare e competere con la Banca Mondiale e l’Asian Development Bank, che Pechino ritiene troppo influenzate dagli Stati Uniti e dai loro alleati. Nelle ultime settimane, la Cina ha proposto di raddoppiare il capitale per l’antagonista della Banca Mondiale a 100 miliardi di dollari. Al momento 22 Paesi – riporta il Financial Times – hanno mostrato interesse nell’iniziativa. la banca allo studio dovrebbe chiamarsi Asian Infrastructure Investment Bank (Aiib), e dovrebbe puntare inizialmente a costruire la nuova versione della Via della Seta, l’antica strada degli scambi commerciali fra Europa e Cina. Fra i progetti anche una ferrovia diretta da Pechino a Baghdad. “La Cina ritiene di non poter ottenere niente dalla Banca Mondiale o dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi) e così vuole una sua banca mondiale. C’è molto interesse per l’iniziativa ma la Cina è pronta ad andare avanti anche se nessun altro vi prendesse parte”. Aiib sarebbe una sfida per l’Asian Development Bank, che la Cina valuta troppo influenzata dal Giappone. Se partisse con 100 miliardi di dollari, Aiib sarebbe già due terzi dell’Asian Development Bank che può contare su 165 miliardi di dollari. Il Giappone e gli Stati Uniti sono i maggiori azionisti dell’Asian Development Bank, con rispettivamente il 15,7% e il 15,6%, e il presidente dell’istituto è giapponese da quando è stata fondata nel 1966. La Cina controlla il 5,5% dell’Asian Development Bank anche se la sua economia è più grande di quella del Giappone. Pechino ha organizzato diversi incontri per promuovere l’iniziativa e avrebbe firmato “memorandum of understanding” con 10 Paesi.