Pressing imprese su Merkel, non ammorbidire patto Ue

BERLINO. – Gli imprenditori del commercio tedesco annunciano battaglia contro ogni ipotesi che allenti il rigore. Lo spiega Anton Boerner, interlocutore severo per i paesi del Sud Europa in Germania, che presiede la confederazione tedesca del commercio all’ingrosso e del commercio estero BGA. Lui ha fiducia nel premier italiano: Renzi fa sul serio. Ma questo non vuol dire che, per una lobby che rappresenta 120mila medie e grandi imprese della locomotiva campione dell’export, il patto di stabilità possa essere ammorbidito. In un incontro con la stampa estera cui era presente l’ANSA, Boerner ha spiegato che questa fetta importante di imprenditori è pronta a fare pressione sul governo contro le richieste italiane e francesi: “Ogni ammorbidimento del patto di stabilità è assolutamente la strada sbagliata &ndash dice riecheggiando la posizione assunta dal presidente della Bundesbank e l’appello del ministro Wolfgang Schaeuble a non fare altri debiti -. E noi eserciteremo ogni pressione di lobby possibile sul governo tedesco affinché non venga allentato”. Per Boerner, profondo conoscitore dell’Italia – ci ha anche vissuto a lungo e continua a frequentarla molto – “fare più debiti non è la soluzione”, perché ogni Paese “deve risolvere i problemi a livello nazionale facendo le riforme” o usando strumenti come l’Esm, il fondo salvatati. Inutile provare a raccontargli della recessione, dei populisti euroscettici, del rischio deflazione: questi argomenti non scalfiscono l’idea di fondo che ogni Paese debba provvedere al suo rilancio da sé, e che una certa “pressione” faccia da incentivo. Con un’aggiunta: “L’Italia è più ricca della Germania e della Francia”. Ricchezza concentrata in poche mani, conviene, ma questo non è un problema di Bruxelles. È lo Stato italiano “a dover provvedere a ridistribuire la ricchezza”. E così è compito dei Paesi colpiti dalla crisi creare regole e presupposti per fermare l’esodo degli imprenditori. “Io stesso dissi a Schroeder che non poteva obbligare nessuno a restare, quando era la Germania ad arrancare”. Della soluzione al problema, Boerner ha invece parlato “con Monti e Camusso”. Si tratta di snellire la burocrazia, “dare certezza all’imprenditore che non può arrivare un qualsiasi avvocato e provocargli un sacco di problemi. Si tratta di affrontare una seria riforma del mercato del lavoro e sgravare in modo drastico dal punto di vista fiscale gli imprenditori”. E poi tassare e punire chi tiene la ricchezza all’estero illegalmente. Spetta al governo mettere mano a queste sfide. E Renzi “finora non ha prodotto risultati”, sottolinea il presidente di BGA, che non fa sconti a nessuno: “Il risultato positivo è il 40% riportato alle europee. Per il resto attendiamo settembre”. “Noi crediamo che Matteo Renzi faccia sul serio – aggiunge a riguardo – e che la sua squadra possa agire a livelli alti in Europa. Un uomo solo però non basta”. E “dubbi” importanti adombrano il Renzi-entusiasmo degli imprenditori tedeschi: “In Parlamento ci sono sempre le stesse persone, e la burocrazia resta un grande problema”.  (Rosanna Pugliese/ANSA)

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