Mondiali: ct ed elezioni, parte corsa per rifondazione

ROMA. – Delusione, fallimento, vergogna. Le reazioni alla debacle sportiva sul campo di Natal si amplificano il giorno dopo la partita che ha escluso gli Azzurri dal Mondiale ed e’ in questa triste atmosfera che si apre, forzatamente, il processo di rifondazione del mondo del calcio italiano. La figuraccia sul campo di Natal e le immediate e ”irrevocabili” dimissioni del ct, Cesare Prandelli, e del presidente della Figc, Giancarlo Abete, rendono obbligatori i primi passi ma le questioni che si aprono, anche a livello istituzionale, non sono di facile soluzione e coinvolgono soggetti che hanno rapporti difficili e interessi contrastanti. Già lunedì prossimo si riunirà il consiglio federale della Federcalcio per discutere di quanto avvenuto in Brasile e delle sue conseguenze, un primo passo per arrivare alla elezione del successore di Abete e alla nomina del nuovo tecnico in tempo per preparale le qualificazioni agli Europei 2016, al via a settembre. Complicata è la questione della presidenza, dato che andrà convocata un’assemblea elettiva con la tempistica stabilita dallo statuto. La prima data utile potrebbe essere l’11 agosto, quando era prevista un’assemblea per modifiche statutarie, ma probabilmente si rinviera’ al 25, a ridosso dell’inizio del campionato di serie A. Il dimissionario Abete oggi ha ricevuto le telefonate del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha detto di aver apprezzato la sua scelta di essersi assunto le proprie responsabilità, e del presidente dell’Uefa, Michel Platini, che gli ha espresso la sua stima e lo ha confermato alla vicepresidenza dell’Uefa fino al 2015; fino al 2017, inoltre, sarà membro dell’esecutivo Uefa. Per la scelta di un ct per il prossimo biennio si pensa ad comitato ristretto che dovrà individuare una figura adatta. Nomi per ora non se ne fanno, ma tra i papabili ci sono Massimiliano Allegri e Roberto Mancini, anche se il secondo potrebbe essere meno interessato per motivi sia economici sia di durata dell’accodo. ”E’ il momento giusto per ristrutturare la federazione e anche per mettere regole nuove fra serie A, B e Lega Pro”, ha commentato oggi il dimissionario presidente del Parma, Tommaso Ghirardi, che però ha difeso i club ”che mantengono tutto il circo: mi sembra esagerato darci la colpa” del fallimento. Nella rifondazione è deciso a far sentire il suo peso il presidente del Coni, Giovanni Malagò, da sempre convinto che serva una scossa ad un movimento messo con regolarità sotto accusa, specie dopo eventi scioccanti e per lo più non di matrice sportiva, ma in definitiva incapace di riformarsi. Nei prossimi due mesi, si avranno le prime risposte.

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