Unione Europea: una nuova strategia per crescita e riforme

YPRES (BELGIO). – Anche se la strategia da seguire non è ancora messa a punto del tutto, l’Europa si avvia verso una nuova fase: dopo il vertice di questi giorni punterà dritta verso crescita e occupazione, due parole molto pronunciate ma finora poco applicate a causa di un contesto ancora dominato dalle politiche di rigore dell’era della crisi. Ma il documento a cui i capi di stato e di Governo daranno il via libera, cioè l’”Agenda strategica per un’Unione che cambia” , potrebbe portare l’Europa definitivamente fuori dalle difficoltà economiche, dando una mano ai Paesi che faticano a riprendersi. Il testo non è ancora quello che su cui puntava l’Italia: “Mi sembra che sia un passo in avanti, soprattutto nel metodo. C’è ancora qualcosa da limare, ma vediamo cosa ci porterà Van Rompuy questa sera”, ha detto il premier Matteo Renzi a proposito della bozza dell’agenda presentata dal presidente del Consiglio Ue a cui tutti contribuiscono. Il documento circoscriverà i passi dell’Ue dei prossimi cinque anni ed è per questo che il Governo vuole che sia molto chiara l’indicazione sull’utilizzo di quella flessibilità già scritta nelle regole di bilancio. Nessuno vuole cambiare le regole del Patto di stabilità e delle sue revisioni (Six e Two Pack), ma in molti, Italia e Francia in testa, vogliono che si trovi il modo di fare le riforme strutturali che chiede l’Europa senza essere allo stesso tempo ‘bacchettati’ perché quelle riforme pesano sui conti pubblici. Una contraddizione dovuta ad un’interpretazione rigida delle regole, mentre ora si punta ad avere da Bruxelles indicazioni più amiche della crescita: non più richiami sui conti, ma aiuti a fare le riforme. E’ per questo che sull’ultima bozza dell’Agenda di Van Rompuy che i leader metteranno a punto si trova un’indicazione molto precisa sulla strada per sostenere le riforme: “Un buon uso della flessibilità già prevista dal Patto di stabilità e di crescita”. Cambia una parola rispetto alla vecchia bozza: “buon” uso invece di “pieno”, una differenza poco significativa per gli addetti ai lavori considerato che si tratta di un testo piuttosto vago, la cui importanza è più simbolica che pratica. L’Unione spinge sulla crescita anche nelle conclusioni del vertice, altro testo a cui si lavora in queste ore e che è ancora più esplicito sui margini da sfruttare per non ritrovarsi prigionieri dei vincoli sui conti pubblici: “Devono essere usate le possibilità offerte dall’attuale quadro di bilancio per compensare la disciplina con la necessità di sostenere la crescita”. E inoltre “dati gli alti livelli di debiti e disoccupazione il consolidamento deve proseguire in modo differenziato e amico della crescita”. Un invito a tenere in considerazione le difficoltà dei Paesi dove la ripresa stenta ad arrivare. C’è poi anche un riferimento alla necessità di calcolare l’impatto delle riforme pro-crescita sui conti pubblici, affinché la disciplina di bilancio tenga in considerazione i risultati positivi delle riforme e non solo il loro peso sui bilanci. Infine, si apre la strada anche ad una possibile revisione delle “braccia armate” di sanzioni del Patto di stabilità: “A dicembre la Commissione farà un rapporto su ‘6-Pack’ and ‘2-Pack'”. (Chiara De Felice/Ansa)

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