Terrorismo: allerta Usa per sicurezza aeroporti

NEW YORK. – Gli Stati Uniti suonano l’allarme antiterrorismo in una quindicina di aeroporti in Europa e Medio Oriente, e anche in Africa: è necessario aumentare le misure di sicurezza perché esiste la possibilità che attentatori suicidi legati allo Stato Islamico in Iraq e nel Levante (Isis) tentino di imbarcarsi su voli diretti negli Usa portandosi addosso esplosivi in grado di sfuggire agli attuali controlli. In un comunicato diffuso dal Dipartimento per la sicurezza interna Usa non si fa riferimento ad una minaccia specifica. Si afferma solo che ci sono “recenti informazioni in merito” ad una minaccia e pertanto sono state date direttive alla Tsa, l’autorità federale per la sicurezza aerea, affinché “nei prossimi giorni applichi misure di sicurezza rafforzata” in diversi specifici aeroporti all’estero. Ma secondo varie fonti, sullo sfondo ci sarebbe ancora una volta il ‘bomb master’ di al Qaida nella penisola araba (Aqap), il saudita Ibrahim al Asiri. A lui viene attribuita la paternità di diversi spettacolari tentativi di far saltare in aria aerei diretti verso gli Usa, tra cui, il più famoso è quello messo in atto il giorno di Natale del 2009, quando il nigeriano Umar Faruk Abdulmutallab riuscì ad imbarcarsi su un volo per Detroit con una bomba nascosta nelle mutande e fu neutralizzato solo all’ultimo momento da alcuni passeggeri dell’aereo. Stando ad alcune informazioni di intelligence, al Asiri sarebbe stato ora arruolato dall’Isis, e sarebbe tornato alla carica con i suoi progetti dinamitardi antiamericani. E ora avrebbe anche la possibilità di pescare tra i molti militanti giunti in Siria dai Paesi europei e anche dagli Usa per unirsi all’Isis e che hanno un passaporto occidentale, e sono quindi più difficili da intercettare. Frattanto, l’allarme americano è stato immediatamente recepito in diversi Paesi. A cominciare dalla Gran Bretagna, dove il ministro dei Trasporti Patrick McLoughlin ha comunicato che nei principali scali del Paese ora vengono eseguiti maggiori controlli. Così come in Belgio, dove il ministro dell’interno Joelle Milquet ha affermato negli scali del suo Paese vengono effettuate maggiori verifiche “sul materiale elettronico, computer, telefoni, tablette” e altro. E anche in Africa, in Uganda, l’ambasciata Usa a Kampala ha parlato di una specifica minaccia terroristica all’aeroporto internazionale di Entebbe. “Lavoreremo per assicurare che non ci siano eccessivi disagi per i passeggeri”, ha detto con un comunicato il ministro degli Interni americano Jeh Johnson. Al di fuori degli Stati Uniti, non sono le autorità Usa che stabiliscono le misure di sicurezza negli aeroporti, ma le compagnie aeree e gli scali internazionali devono comunque rispettare alcuni criteri richiesti dalla Tsa, se vogliono effettuare collegamenti diretti con le città americane. I controlli , dicono varie fonti, saranno quindi notevolmente rafforzati. Sia quelli visibili al pubblico che quelli invisibili. Si parla di maggiore attenzione alle scarpe, oltre che agli oggetti nelle borse a mano. E anche dell’uso di speciali scanner per rilevare eventuali tracce di esplosivo e di ulteriori controlli poi direttamente al gate.

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