Cortina di ferro 25 anni dopo, 007 Berlino spiava per Usa

BERLINO. – Un nuovo scandalo sullo spionaggio internazionale scuote la Germania, ancora sconvolta dopo aver scoperto, grazie ai documenti trafugati da Edward Snowden, che il telefono della sua cancelliera Angela Merkel, e quello di milioni di cittadini, sarebbe stato tenuto sotto controllo per anni dall’intelligence Usa. Un dipendente dei servizi esteri tedeschi (Bnd) è stato arrestato su ordine della procura federale perché si sospetta abbia spiato il lavoro della commissione parlamentare sul Datagate per conto degli Usa, vendendo inoltre centinaia di documenti segreti oltreoceano. E’ quanto hanno reso noto stamani diversi media tedeschi, specificando che la procura ha fatto arrestare lo 007 di Berlino lo scorso 2 luglio. Si tratta di una notizia che sembra riportare indietro le lancette della storia ai tempi del Muro e della cortina di ferro, quando le spie si muovevano senza sosta tra i due blocchi a Berlino. Solo che oggi il Muro non c’è più, da quasi 25 anni, e la Germania spiata non è quella comunista della DDR, ma l’alleata di sempre, la Repubblica federale.  Secondo quanto emerso lo spionaggio sarebbe durato anni, durante i quali l’uomo di 31 anni – stando a Spiegel online impiegato nel servizio postale del Bnd – avrebbe passato in cambio di denaro documenti dell’intelligence tedesca. Per la Bild online il ‘doppio gioco’ dell’agente traditore sarebbe durato almeno due anni, in cui sarebbero stati venduti 218 documenti segreti dei servizi salvati su una penna usb. Bild continua scrivendo che i file sono stati passati agli statunitensi per 25mila euro, in tre tranche, durante incontri in Svizzera. Particolarmente grave, considera la stampa tedesca, il fatto che agli Usa sarebbero arrivati anche documenti riservati sulle attività della commissione parlamentare che da tre mesi è al lavoro per chiarire lo scandalo del Datagate e le attività dell’agenzia statunitense Nsa in Germania. La cancelliera Merkel, ha reso noto oggi il suo portavoce Steffen Seibert, sarebbe stata informata sulla vicenda solamente giovedì. Seibert non ha voluto specificare se il tema sia stato trattato nel corso della telefonata di ieri sera tra Merkel e Obama. Il governo tedesco sembra, questa volta, voler però procedere con determinazione nel chiarimento della spinosa vicenda. L’ambasciatore statunitense a Berlino, John B. Emerson, è stato infatti convocato nel pomeriggio dal sottosegretario agli Esteri tedesco, Stephan Steinlein per un “rapido chiarimento”. Intanto ufficialmente sulla vicenda è calata una serie di ‘no comment’. Il primo è arrivato dagli Usa. Il secondo dallo stesso Bnd. Il terzo, più scontato, dalla procura federale, che sta ancora lavorando per chiarire i contorni di quest’ennesimo ‘colpo basso’ di Washington a Berlino. (Matteo Alviti/ANSA)

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