Errani: da Nord a Sud bufera su regioni e presidenti

ROMA. – Le dimissioni di Vasco Errani rappresentano soltanto l’ultimo tassello di un quadro istituzionale, le Regioni, che negli ultimi anni, e in maniera trasversale, sono state interessate da procedimenti delle procure della Repubblica. L’elenco è lungo e riguarda quasi tutte le realtà territoriali. Uno dei casi più recenti e forse tra i più famosi è quello che ha riguardato il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, accusato di corruzione aggravata nel caso della Fondazione Maugeri. Ma le inchieste hanno riguardato anche la Regione Piemonte, guidata da Roberto Cota, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e quello della Calabria, Giuseppe Scopelliti (che ha dovuto lasciare il suo scranno di presidente della Regione Calabria). La vicenda delle ‘spese pazze’ e il caso Fiorito portarono indirettamente alle dimissioni della presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Nel mirino delle Procure però sono caduti il più delle volte consiglieri e assessori, com’è accaduto in Sardegna, con l’inchiesta bis sui fondi ai gruppi, ma anche in Abruzzo (con ‘Rimborsopoli’, che ha interessato il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e il presidente del consiglio, Nazario Pagano), Campania (‘spese pazze’, che tuttavia non ha toccato il presidente Stefano Caldoro), Liguria (anche qui per spese indebite, coinvolgendo 15 consiglieri), Molise (anche in questo caso per i costi sostenuti dai gruppi consiliari) e Friuli (rimborsi spese). Stessa cosa nella Regione Emilia Romagna, con un’inchiesta che ha interessato alcuni capigruppo, e in Sicilia, anche qui per un’inchiesta per le spese pazze. Non è stata esente da indagini neanche la piccola Val d’Aosta, con un’operazione trasversale nata per i rimborsi spese relativi al 2009 e 2010). Ma indagini, anche se conoscitive, hanno interessato anche Regioni da sempre fuori dai riflettori, come le Marche (per spese non giustificate per 300mila euro fatte nel periodo 2008-2011) e l’Umbria (anche in questo caso per problemi legati a ‘pezze giustificative’ dei gruppi consiliari). E la Basilicata, dove lo scorso anno sono stati indagati 40 politici, compresi i vertici della Giunta e del Consiglio, tra cui l’ex governatore Vito De Filippo.

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