Scattano in Francia misure eccezionali anti-jihad

PARIGI. – Un pacchetto di norme inedite in Francia, un giro di vite pesante contro la minaccia del terrorismo interno ma soprattutto in grado di arginare il fenomeno dei francesi che partono verso la Siria per arruolarsi nella jihad, la “guerra santa”. Il progetto di legge, inizialmente previsto come incentrato sulla diffusione di progetti terroristici su Internet, è diventato un piano tentacolare che prova a limitare gli spostamenti e le iniziative di individui sospetti. I quali, prima di essere schedati, saranno entrati nel mirino dei servizi di informazione, che li avranno giudicati come soggetti a rischio. E’ questo il caso del varo di una norma costituzionalmente molto al limite, quella del reato di “associazione terroristica individuale”. Un contorsionismo legale, che qualche associazione già critica, che punta a fare terra bruciata attorno ai cosiddetti “lupi solitari”, coloro che vengono individuati dagli 007 ma che agiscono da soli (tipo il killer di Tolosa del 2012, Mohamed Merah). L’azione individuale non consente ai magistrati di adottare nei loro confronti misure restrittive e preventive se non hanno ancora infranto la legge e non sono in contatto con organizzazioni di fiancheggiatori del terrorismo. Ora, anche questo sarà possibile se i servizi sospetteranno che una persona è caduta sotto l’influenza di fanatici della guerra santa. Sugli strumenti tecnici che saranno illustrati domani dal ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, ci sono ancora incertezze. Se è possibile impedire di prendere un aereo diretto in un paese asiatico, non si può ostacolare nessuno dal muoversi all’interno dello spazio Schengen. O andare in un paese cerniera come la Turchia con una semplice carta d’identità. Si agirà con particolare attenzione sulle compagnie di trasporto (aerei, navi, treni) e si cercherà di sensibilizzare le autorità di Grecia e Turchia, che per i “francesi della jihad” sono state quasi sempre la strada obbligata verso la Siria. Il ministero dell’Interno parla ormai ufficialmente di circa 800 tra francesi e residenti in Francia che si trovano o sono tornati dalla Siria. Trecento di questi hanno preso parte alla lotta armata in quel paese, o vi sono tuttora impegnati. Sul versante Internet, il canale attraverso il quale la jihad viene propagandata e fa proseliti, il pacchetto di norme va decisamente nella direzione della possibilità di bloccare i siti web che fanno l’apologia del terrorismo, così come viene fatto per i siti pedopornografici. Nessuno si nasconde i rischi di un’iniziativa del genere: da un lato c’è la probabile inefficacia, vista la diffusione di tecniche di aggiramento dell’identità di chi naviga in rete (in particolare mascherando i dati così da far sembrare che l’internauta si trovi all’estero); dall’altro ci sono le associazioni per la difesa dei diritti on line, che gridano già alla regola liberticida. (Tullio Giannotti/ANSA)