Tour: Nibali ancora in giallo, con Greipel in volata è sempre Germania

ROMA. – Tappa per velocisti doveva essere, e tappa per velocisti è stata. E a vincere la sesta frazione del Tour de France, da Arras a Reims (194 km), è stato ancora un tedesco. Non Marcel Kittel, che solo all’ultimo ha rinunciato alla volata che avrebbe potuto regalargli il quarto successo personale, bensì il connazionale André Greipel, bravo a mettersi alle spalle nello sprint finale avversari come Mark Renshaw e Peter Sagan. Nessun cambiamento in classifica generale dove la maglia gialla resta sulle spalle di Vincenzo Nibali, che sui diretti rivali (Kwiatkowski, Van Den Broeck, Porte, Valverde, Contador) può sempre contare sul vantaggio accumulato nella straordinaria prova offerta ieri sul pavé. “Bisogna restare tranquilli e con i piedi per terra. Oggi non ha piovuto ma c’era tantissima umidità e vento, quindi tanto nervosismo in gruppo – spiega Nibali all’arrivo -. La corsa è scoppiata ai 15 km dall’arrivo. Queste sono giornate difficili, che portano tanto stress mentale e le cadute ne sono la conseguenza”. E in effetti, quella che sulla carta doveva essere una tappa ‘di trasferimento’, si rivela invece particolarmente insidiosa. Al via ovviamente manca il campione uscente Chris Froome, ritiratosi dopo le cadute sul pavé. Il tracciato presenta soltanto due gran premi della montagna, entrambi di quarta categoria, con l’ultimo a 40 km dal traguardo di Reims, città delle incoronazioni dei re di Francia e dello champagne. A seguire da vicino la tappa – dedicata alla memoria dei soldati caduti nella Prima guerra mondiale nella battaglia dello Chemin des dames – c’è anche il presidente francese Francois Hollande, che però sale a bordo dell’auto del direttore del Tour, Christian Prudhomme, a 60 km all’arrivo. Quando cioè i quattro corridori in fuga dalla partenza di Arras sono quasi a tiro del gruppo. L’iniziativa porta la firma dell’olandese Leezer, dello spagnolo Mate, e del duo francese formato da Pineau e Gerard, che salgono fino a 4′ minuti di vantaggio sul plotone con la maglia gialla Nibali, la maglia verde Sagan, e quella a pois Lemoine. A fare l’andatura sono gli uomini della Giant di Marcel Kittel, intenzionati a costruire la volata per il poker dello sprinter tedesco. Quando però la corsa arriva alla prima salita di giornata (la Cote de Coucy-le-Chateau-Auffrique, pendenza media al 6,2%) ecco i primi problemi causati dall’asfalto reso viscido dall’umidità. In rapida successione, dopo lo scollinamento, si verificano due cadute che mettono ko il russo Zanzio (Team Sky) e il russo Silin (Katusha), entrambi costretti al ritiro. Problemi anche per Sagan, che si fa medicare sull’avambraccio sinistro prima di rientrare in gruppo, e Jesus Hernandez (Tinkoff) che invece deve alzare bandiera bianca (perdita pesante per Contador in vista della montagne). Dopo la seconda salita di giornata (Cote de Roucy) il plotone riassorbe uno dopo l’altro i fuggitivi e, a 12 km dall’arrivo, comincia a preparare la volata finale. Sul traguardo ad alzare le braccia per primo è André Greipel che nell’ordine mette in fila Kristoff, Dumoulin, Renshaw, e Sagan. “E’ stata una tappa e uno sprint nervoso. Non era facile: ho preso bene la ruota di chi stava davanti e poi ho aperto il gas al massimo a 250 metri del traguardo – racconta il tedesco -. Finalmente siamo riusciti a vincere, sono veramente felice”. Domani di nuovo in sella per la settima tappa da Epernay a Nancy di 234,5 km.

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