Musica: morto Maazel, lutto a Berlino e Vienna

BERLINO. – Un genio del podio e un maestro cosmopolita, Lorin Maazel, se n’e’ andato e in tutto il mondo la sua scomparsa viene pianta come un lutto universale: anche Vienna, Monaco e Berlino, dove il grande direttore d’orchestra era di casa, hanno reagito con dolore alla notizia. Il maestro americano e’ morto ieri a 84 anni nella sua casa in Virginia a seguito di una infezione polmonare. Sul podio era salito che non aveva ancora dieci anni e vi e’ rimasto per oltre 70 anni. Problemi di salute lo avevano costretto un mese fa a lasciare anzitempo il suo incarico di direttore dei Filarmonici di Monaco, che aveva assunto nel 2012 succedendo a Christian Thielemann e che avrebbe dovuto ricoprire fino all’arrivo di Valer Ghierghiev nel 2015. “E’ una perdita immensa”, “ci ha formato in modo decisivo col suo sapere, la sua precisione e il suo essere”, hanno scritto i Filarmonici su Facebook: “gli siamo infinitamente grati per tutti gli anni che e’ stato il nostro direttore”. “Sono profondamente scioccato e molto triste”, si e’ associato il suo collega, il maestro Mariss Jansons, direttore dell’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese (BR). Lutto anche a Berlino, dove Maazel e’ stato negli anni ’60 e ’70 direttore dell’Orchestra Sinfonica della Radio e della Deutsche Oper: “Berlino piange assieme agli amici della musica un direttore geniale”, ha detto il sindaco Klaus Wowereit. Al cordoglio si e’ unito anche il Bayern di Monaco per il quale il maestro aveva scritto la musica dell’inno della squadra, eseguendolo anche, con tanto di maglia del Bayern, alla finale della Champions League nel 2013 contro il Borussia Dortmund (vinta dai bavaresi 2-1): “la musica ha perso una delle sua piu’ grandi stelle, il Bayern un amico”, ha detto il presidente della squadra ‘regina’ del campionato tedesco, Karl-Heinz Rumenigge. Anche dall’Austria e da Vienna, dove era stato in realta’ accolto non troppo bene alla direzione della Staatsoper tanto che si dimise dopo soli due anni nel 1984, sono giunte numerose reazioni di cordoglio. Il sovrintendente francese Dominique Maazel era riuscito a riportarlo a Vienna e a fargli fare pace col teatro, dove in una prosisma stagione avrebbe dovuto dirigere La fanciulla del west. “Lascio questa sala con un calore nel cuore che mi accompagnera’ il resto della mia vita”, aveva detto il maestro rimettendo piede lo scorso anno all’Opera di Vienna per la nomina a membro onorario. La sua avventura alla guida del prestigioso teatro lirico sul Ring non fu pero’ felice, non si prese con la citta’, la sua burocrazia e con l’allora sindaco Helmut Zilk. Quando vide dei manifesti affissi con la scritta ingiuriosa “muscia anziche’ Maazel”, si dimise stracciando anzitempo il contratto nel 1984 e al suo successore tedesco Claus Drese consegno’ una messa in guardia contro i viennesi: “si guardi dai politici, dalla stampa, non si fidi di nessuno, la citta’ e’ mortale”, lo avverti’. Cio’ malgrado Vienna era insostituibile nella sua geografia musicale: per ben 11 volte ha diretto i Wiener Philharmoniker nel famoso Concerto di Capodanno al Musikverein. La sua prima volta con i Wiener fu nel 1962, quando subentro’ per un concerto al posto di Karajan. Sono seguite 400 direzioni fra opere e concerti tra Vienna, Salisburgo e tourne con i Wiener, di cui fu nominato membro onorario nel 2002. “Una tecnica fulminante, una memoria fenomenale e brillantezza intellettuale”, ha detto di lui una volta di lui il presidente dell’orchestra, Clemens Hellsberg. Il Festival di Salisburgo, dove era ospite frequente (l’ultima volta era stata lo scorso anno e il debutto fu nel 1963 con Le Nozze di Figaro) lo ha definito uno dei direttori d’orchestra piu’ carismatici cui il Festival deve la sua fama mondiale. Maazel, direttore, compositore e ex ragazzo prodigio, era stato sposato tre volte e aveva sette figli e quattro nipoti. (di Flaminia Bussotti/ANSA)