Maroni indagato a Busto Arsizio, “pressioni per 2 contratti”

MILANO. – E’ la prima ‘tegola’ giudiziaria da quando si è insediato al vertice della Regione Lombardia. Roberto Maroni, ha ricevuto un avviso di garanzia per l’ipotesi di concussione per induzione e come lui anche il capo della sua segreteria Giacomo Ciriello in quanto, ricostruisce la procura di Busto Arsizio, avrebbero esercitato “pressioni” su “esponenti di Eupolis ed Expo 2015 spa” per fare ottenere come ‘sponsor’ contratti di collaborazione a tempo determinato a due ex collaboratrici di quando il Governatore era ministro. Nasce dagli sviluppi delle indagini su Finmeccanica l’inchiesta che stamani ha portato i carabinieri del Noe di Roma, su delega dei pm Eugenio Fusco e Pasquale Addesso, a effettuare alcune perquisizioni tra il Palazzo della Regione e i suoi uffici nella capitale, e a notificare un’informazione di garanzia a Maroni e a Ciriello, ora ufficialmente indagati per “induzione indebita a dare o promettere utilità” (art.319 quater) assieme a Mara Carluccio, in passato consulente al ministero dell’interno, e Maria Grazia Paturzo collaboratrice della portavoce dell’ex numero uno del Viminale. Come si legge nel capo di imputazione Maroni e Ciriello – il secondo avrebbe agito “materialmente ma su mandato” del primo – “abusando delle loro qualità e poteri ed, in particolare, della qualità e dei poteri inerenti la carica di Presidente di Regione su Enti Regionali e società dalla Regione stessa partecipata” avrebbero indotto esponenti di “Eupolis, (Ente di Regione Lombardia per la ricerca, la statistica e la formazione dotato di personalità giuridica di diritto pubblico…)” e di “Expo 2015 spa (Società interamente partecipata pubblica)”, con una quota anche del Pirellone “a promettere e, quindi, dare indebitamente, utilità economiche” alle due professioniste. “Sono assolutamente sereno e allo stesso tempo molto sorpreso – ha commentato il Governatore – : per quanto a mia conoscenza è tutto assolutamente regolare, trasparente e legittimo”. Maroni ha poi spiegato che “si tratta di due contratti a termine per persone che svolgono, con mansioni diverse, attività quotidiana di supporto della Regione Lombardia dalla sede di Roma. La loro attività – ha sottolineato – è finalizzata alla ottimizzazione e alla efficienza della macchina organizzativa in vista dell’evento Expo. In particolare, una figura professionale ha un preciso scopo di raccordo tra la Regione Lombardia e la società Expo, mentre l’altra, di provata esperienza professionale, ha un ruolo di consulenza delle diverse tematiche organizzative legate a Expo”. Ma da quanto ipotizzano gli inquirenti- e come riporta il decreto di perquisizione – il Governatore e il capo della sua segreteria non sarebbero “riusciti a collocare” le due professioniste “presso lo staff del Presidente in quanto la loro assunzione” avrebbe potuto essere oggetto di verifiche da parte della Corte dei Conti. Per tanto “Ciriello, manifestando che tale era il desiderio del Presidente Maroni”, avrebbe richiesto e ottenuto da alcuni rappresentanti di Eupolis e di Expo 2015 (tutti ancora da individuare) un contratto al fine di garantire “una indebita utilità economica” alla Carluccio “pari a 29.500 euro annui (somma dalla stessa fissata per proprie esigenze fiscali)” e alla Paturzo per una “somma di 5.417 euro mensili (per la durata di 2 anni)”. Il contratto di quest’ultima sarebbe stato ottenuto anche per il tramite di “Obiettivo Lavoro Temporany Manager srl”. Secondo la ricostruzione dei pm, che oggi hanno sentito alcuni testimoni, il reato è stato accertato il 4 luglio 2014 e Ciriello avrebbe agito “materialmente ma su mandato di Maroni”. (di Francesca Brunati/ANSA)

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