Cav zittisce dissidenti, Fi mantiene patto Nazareno

ROMA. – Fosse stato per Silvio Berlusconi la riunione con i gruppi azzurri non avrebbe dovuto nemmeno tenersi. Ma di fronte ai malumori persistenti dentro il partito e dopo lo scambio di lettere tra Raffaele Fitto e Paolo Romani che ha animato il week end, l’ex capo del governo ha deciso di presentarsi a piazza San Lorenzo in Lucina per rimettere in riga le truppe e ribadire ancora una volta la necessità di tener fede all’accordo con Matteo Renzi. Mezz’ora di incontro in cui a prendere la parola è stato solo l’ex premier: “Datemi ancora una volta la vostra fiducia. Manteniamo gli accordi. Non sono le nostre riforme ideali, ma quelle possibili”. Poche parole con cui il Cavaliere ha tentato di serrare i ranghi. Stanco di dover sentire poi il ‘solito sfogatoio’, il leader Fi ha chiesto che non si aprisse nessun dibattito e ha fatto appello ai suoi affinché venga messa una volta per tutte la parola fine alle divisioni interne che ormai sono il pane quotidiano dentro Forza Italia. Un atteggiamento che ha lasciato tutti di sorpresa, non solo i “frondisti”, ma anche chi non ha mai messo in discussione la linea del “capo”. A stupire, infatti, sono stati i toni (gelidi) usati dell’ex premier e l’avviso lanciato al partito. A lasciare tutti in silenzio non è stata tanto la richiesta di tenere fede all’accordo con il Pd, una linea che l’ex premier non ha mai voluto mettere in discussione, ma la richiesta esplicita di “non mettere pubblicamente in difficoltà Forza Italia con dichiarazioni ed interviste pubbliche”. Se le cose non vi stanno bene – avrebbe detto l’ex capo del governo – quella è la porta. Smettiamola di dare ai giornali la possibilità di descrivere il nostro partito dilaniato. D’ora in poi chi lo fa rischia la defezione al collegio dei probiviri. Parole dure che hanno fatto scendere il gelo nella sala. Ma che l’umore fosse nero lo si era capito già dall’ingresso di Berlusconi nella sede di San Lorenzo in Lucina. Volto scuro, pochi saluti, il tempo che Verdini finisse di spiegare l’organizzazione dei congressi, poi ha subito preso la parola: Scusate il ritardo ma come potete immaginare è stata una delle mattinate più brutte della mia vita. Il riferimento era al processo Ruby (stamattina è toccato alla difesa prendere la parola) la cui sentenza di appello è attesa per venerdì. “Sono 10 notti che non dormo”, ha spiegato l’ex premier, che poi è passato subito a spiegare i motivi per cui non si può rompere il patto del Nazareno: Ora siamo centrali – ha detto ai presenti – ma, se ci tiriamo fuori dall’accordo, diventiamo ininfluenti perché Renzi, ha un grande consenso e i numeri per fare lo stesso le riforme. La presa di posizione di Berlusconi però non riesce a fermare i dissidenti. E’ proprio uno di loro, Vincenzo D’Anna, che diventa protagonista di un duro botta e risposta con l’ex premier, che per la prima volta e in pubblico “manda a quel Paese” una persona. Berlusconi, innervosito, invita D’Anna ad andare via: tanto lo so che hai già l’accordo con Alfano, è stata l’accusa rivolta al senatore. Nonostante a San Lorenzo in Lucina si continui a ribadire che i malpancisti sono ormai massimo una decina, la fibrillazione resta altissima. In diversi sono convinti che la decisione di tenere l’assemblea oggi sia stata presa per evitare la presenza di Raffaele Fitto (che era impegnato a Strasburgo) tra le voci più critiche dentro il partito. Domani non è escluso che i frondisti possano incontrarsi per fare il punto e decidere come rispondere al Cavaliere. (Yasmin Inangiray/ANSA)