Israele invade Gaza, truppe e tank nella Striscia

ROMA. – Dopo 10 giorni di martellanti raid aerei in risposta ai razzi di Hamas, l’esercito israeliano è entrato stasera in forze nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato un portavoce militare con queste parole: “L’operazione Margine Protettivo è entrata in una nuova fase”. Secondo il sito Ynet, l’ordine d’invasione è stato dato dal premier Benyamin Netanyahu e dal ministro della Difesa Moshe Yaalon, dopo il sostanziale fallimento del secondo tentativo in pochi giorni di mediazione dell’Egitto con le parti. E Hamas ha già risposto in tono di sfida: “Aspettavamo con ansia questa operazione di terra per impartire una lezione” agli israeliani, ha tuonato un portavoce delle Brigate Ezzedin al-Qasssam, braccio militare dell’organizzazione. A più di cinque anni dall’operazione ‘Piombo fuso’, fonti israeliane e palestinesi riferiscono di unità dell’esercito con la Stella di David penetrate nella Striscia dai valichi di terra con forze di fanteria, artiglieria e tank, ma anche di uno sbarco anfibio dalla costa. L’azione è stata preceduta da una nuova ondata di raid – che ha portato il totale di morti palestinesi dall’inizio dell’offensiva a circa 240, inclusi diversi bambini – e poi da un intenso fuoco di cannoni. Nelle zone della Striscia vicine al confine, ma anche a Gaza City, si è intanto scatenato il panico. Molta gente, già sfollata per sfuggire ai bombardamenti aerei, cerca in queste ore rifugio in scantinati e ripari di fortuna. Mentre sembra sia stato intimato a giornalisti stranieri di lasciare l’albergo in cui molti di loro si trovano. L’operazione di terra – ha annunciato da Tel Aviv un portavoce militare israeliano – comincia dopo che Hamas “ha rifiutato ripetute offerte di far raffreddare la situazione”. L’obiettivo israeliano – ha aggiunto – non è rovesciare la fazione islamica palestinese al potere nella Striscia, ma colpire “le infrastrutture di Hamas”, a cominciare da quelle che permettono il lancio di razzi, e “distruggere i tunnel” che consentono ai “terroristi d’infiltrarsi in Israele” e condurre i loro attacchi. In una nota, l’ufficio del premier Netanyahu ha più tardi accusato Hamas di aver “rifiutato di accettare il piano egiziano per un cessate il fuoco”. Proprio oggi, al Cairo, i mediatori egiziani avevano incontrato separatamente emissari israeliani e palestinesi, inclusi esponenti di Hamas. Ma dopo un primo annuncio positivo sul possibile raggiungimento di un’intesa, rimbalzato sui media israeliani, un portavoce di Gaza aveva dato un nuovo colpo di freno, sostenendo che Hamas intendeva apportare modifiche al piano proposto dall’Egitto. Mentre anche il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, aveva definito l’ipotesi di accordo “lontana dalla realtà”. E in serata, dal Cairo, non è mancato un messaggio di recriminazione: “Se Hamas avesse accettato la proposta” di un cessate il fuoco “avrebbe potuto salvare la vita” di decine di palestinesi, ha affermato in il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukri.

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