Green jobs, il futuro dell’occupazione

MILANO. – Il futuro dell’occupazione può sempre di più passare per i green jobs. Il perche? Hanno un “enorme” potenziale impatto e, soprattutto, possono rappresentare “un’opportunità” per recuperare i posti di lavoro persi. Ad indicarli, come una strada percorribile, è il ministro Giuliano Poletti a Milano, alla riunione informale dei ministri del Lavoro e dell’Ambiente dell’Unione Europea. Poletti parte da una semplice constatazione. “Dobbiamo sapere – sostiene – che forse nel tempo c’è stato un equivoco: l’idea di pensare che il lavoro verde fosse lavoro aggiuntivo”. Il ministro sottolinea che “c’è una trasformazione nelle dinamiche dell’economia e del mercato. Ci sono attività che cessano con perdita di lavoro, ma noi lavoriamo perché almeno una parte di quel lavoro sia recuperato dai lavori verdi”. Per cui, assicura il titolare del Welfare, “c’è un impegno molto forte proprio per gestire questa trasformazione, questa transizione del sistema economico e sociale dove i contenuti ambientali e la sostenibilità sono essenziali”. E che la green economy sia un nuovo volano per creare lavoro lo dicono anche i numeri. Nel nostro Paese, “il 38% delle assunzioni programmate quest’anno, nell’industria e nei servizi, arriverà dalle 328 mila aziende verdi”, assicura il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. I numeri, peraltro, sono di tutto rispetto anche sul fronte del’occupazione giovanile: “il 42% del totale delle assunzioni under 30, programmate quest’anno dalle imprese dell’industria e dei servizi, verrà fatto da quel 22% di aziende che fanno investimenti green”, spiega ancora Galletti. Dati alla mano complessivamente sono già circa un milione gli occupati italiani nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica mentre nell’edilizia, nel 2013, gli occupati del settore delle ristrutturazioni (incentivate dal bonus fiscale) hanno raggiunto quota 339 mila con un incremento del 42% rispetto al 2012. Dal vertice dei ministri del lavoro e dell’ambiente, Poletti conferma anche l’approvazione “entro la fine dell’anno” della legge delega per la riforma del mercato del lavoro. Mentre, sull’articolo 18, sottolinea che fa fede il testo definito dal Governo. Il ministro parla anche dei risultati raggiunti dal programma ‘Garanzia giovani: “credo possa essere considerati positivamente” e “solo con un miracolo – dice – avremmo potuto fare meglio”.

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