Renzi in Mozambico, qui per cooperazione e nuova politica energetica

MAPUTO (MOZAMBICO). – L’Africa come occasione e non solo come un problema, a partire dall’immigrazione di massa. Matteo Renzi, nella prima tappa del suo tour in Africa, a Maputo, rilancia il ruolo dell’Italia nel continente subsahariano, ancora in lotta contro la povertà ma una vera miniera per le risorse energetiche. Risorse di gas tali che con un investimento da 50 miliardi di dollari in sei anni Eni punta a diventare leader nella zona con “un’operazione straordinaria che – sostiene il premier – ci darà gas sufficiente per 30 anni”. Non a caso il tour del premier in Mozambico, Congo e Angola comincia da Maputo. Qua l’Italia, attraverso la comunità di S. Egidio, giocò un ruolo di mediazione fondamentale per far terminare la guerra civile che provocò fino al 92 oltre un milione di morti. E il premier, incontrando il presidente del Mozambico Armando Guebeza, tiene insieme un legame che unisce cooperazione sociale, rapporti politici e investimenti economici. In un paese che cresce ad un tasso di quasi l’8 per cento, il presidente del consiglio punta a rafforzare un interscambio commerciale di 400 milioni. Per questo sono una ventina gli imprenditori che viaggiano con il premier: l’ad di Eni Claudio Descalzi, che fa la parte del leone negli investimenti in Mozambico, l’ad di Finmeccanica Mauro Moretti, il numero 1 di Saipem Umberto Virgini. “L’Africa – sostiene Renzi – è il luogo per far ripartire la politica estera intesa come rapporti politici e economici. La scoperta di gas di Eni fa capire come si può diversificare la politica energetica: invece di litigare solo su Southstream scegliamo l’Africa e gettiamo le condizioni per l’energia dei nostri figli”. In Mozambico, infatti, ha spiegato Descalzi, il Cane a Sei Zampe ha fatto “la più importante scoperta di gas della sua storia: 2400 miliardi di metri cubi di gas”. Ma il presidente del consiglio sa che perchè paesi complessi, ma molto ricercati dagli investitori stranieri, come il Mozambico aprano le porte, l’economia non basta. Renzi, oltre a Guebeza, storico presidente in scadenza, ha voluto infatti incontrare i 3 candidati alle elezioni del prossimo 15 ottobre. E valorizzare l’importanza della cooperazione italiana visitando Dream, uno dei 10 centri di diagnosi dell’Hiv gestiti in Mozambico dalla Comunità di S. Egidio. “Si pensa alla pace – ha detto Renzi con il pensiero ai conflitti medio-orientale – come slegata dalla situazione economica e dalle capacità politiche. La storia del Mozambico spiega invece che un percorso di pace si può fare se c’è la possibilità di creare occupazione e sviluppo e la possibilità politica di non arrivare quando è tardi gestendo con lungimiranza un percorso”. (Dell’inviata Cristina Ferrulli/ANSA)