L’Unione Europea vara nuove sanzioni contro Mosca per l’aereo abbattuto

BRUXELLES. – Cinque giorni dopo la tragedia del volo Malaysia Arlines “il dolore si sta trasformando in collera” dall’Olanda all’Australia. La crisi “diventa globale” e fanno orrore tanto il trattamento di quei 298 morti da parte dei ribelli quanto le bugie di Mosca. Così, mentre l’Olanda proclama il lutto nazionale e attende l’arrivo delle salme, e dopo la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu approvata anche dalla Russia, l’Europa decide di accelerare i tempi delle ritorsioni su Mosca. Il Consiglio dei ministri degli Esteri ha stabilito che giovedì prossimo sarà la giornata chiave per due passi verso la fase 3 delle sanzioni. Sarà il Coreper, la riunione dei 28 ambasciatori permanenti, a stabilire la nuova lista di sanzionati, che potrebbe includere oligarchi e società russe che “hanno fornito supporto materiale o finanziario alle autorità russe responsabili per l’annessione della Crimea o la destabilizzazione dell’Ucraina Orientale”, ma anche di quelli che semplicemente “beneficiano” di quelle decisioni. E nello stesso giorno sarà messo sul tavolo il pacchetto di proposte per azioni “che includono l’accesso al mercato dei capitali, la difesa, i beni dual-use e le tecnologie sensibili, compreso il settore energetico”. La decisione definitiva, a seconda di quale sarà, spetterà però a un nuovo consiglio Esteri o, più probabilmente, ad un nuovo vertice dei leader che sarà convocato da Herman Van Rompuy. “Possiamo chiamarla fase 2+++ o 3—“, ha detto il ministro Mogherini, rilevando come l’importante fosse prendere “una decisione unitaria e condivisa”. Ed è stato proprio il collega olandese Frans Timmermans, a fine Consiglio, a ringraziare “per la decisione all’unanimità”. D’altra parte, come ha osservato Mogherini, l’abbattimento dell’aereo ha cambiato il quadro di riferimento. Quella ucraina ormai non è più solo una crisi locale o europea, ma è “una crisi globale”. E se Mosca continuerà a non far nulla per fermare le forniture di armi ai separatisti e per permettere pieno e incondizionato accesso al luogo del disastro, sarà “inevitabile” colpire. D’altra parte la Russia ha avuto tutte le possibilità e le opportunità per mostrare “almeno compassione umana”, ha detto il capo della Farnesina, e non lo ha fatto. Così come non ha mai messo in atto nessuna delle decisioni prese a Ginevra o a Berlino. Ed irrita anche la versione dell’abbattimento: “Tutti gli elementi lasciano pensare ad una dinamica molto diversa da quella descritta dalle autorità russe”. Attorno al tavolo dei 28 ministri uno degli argomenti più sensibili è stata la decisione sul possibile embargo delle armi. Preoccupa la Francia, che ha un contratto da 1,2 miliardi di euro per la consegna di due navi portaelicotteri della classe Mistral. Ma “non è possibile spiegare alle opinioni pubbliche che forniamo armi a chi definiamo aggressore”, ha sottolineato ad esempio il ministro lituano, spalleggiato dagli altri baltici ma anche dai britannici. Prospettiva censurata anche da Washington, che attraverso il Dipartimento di Stato ha definito “del tutto inappropriata” la consegna di navi da guerra francesi alla Russia. Come ha osservato Giancarlo Padoan dal Parlamento europeo, dove ha presentato le priorità della presidenza italiana, “le sanzioni sono sempre un problema, sia per chi le riceve che per chi le impone”. Ed infatti Mogherini ha specificato che il lavoro da fare giovedì sarà proprio quello di valutare le proposte in modo che siano “sostenibili per tutti”, per quanto inevitabilmente anche “dolorose” per ognuno. Ma è evidente nei toni di tutti che l’Europa, come dice Mogherini, è passata ad una fase nuova, dalla “minaccia” alla “fase operativa”. (Marco Galdi/Ansa)

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