Maradona-Equitalia, guerra sentenze su maxidebito 39 milioni

NAPOLI. – Botta e risposta di sentenze nella guerra infinita di Maradona contro il fisco italiano. La difesa del pibe grida al trionfo per una ordinanza della commissione tributaria di Napoli che sospende l’esecutività dell’ultimo avviso di mora da 39 milioni e rotti, notificato all’ex fuoriclasse nell’ottobre scorso. Equitalia ribatte con una sentenza della commissione tributaria regionale, che proprio oggi “ha rigettato anche in secondo grado” le istanze per la cancellazione del debito tributario. L’apparente contraddizione si spiega tenendo conto del fatto che la difesa del pibe sta agendo su più versanti, nel tentativo di contrastare le richieste del fisco. Al ricorso per chiedere la cancellazione complessiva del debito (7,5 milioni di Irpef non pagata, più quasi 32 milioni di sanzioni e interessi accumulatisi in oltre vent’anni), che ha visto oggi l’ennesimo responso favorevole a Equitalia, gli avvocati di Maradona stanno affiancando una singola azione contro l’ultimo degli avvisi di mora notificati al loro cliente, avvisi che – come prevede la legge – per non perdere efficacia vanno rinnovati a scadenze regolari. In questo ultimo procedimento, il pibe ha ottenuto dalla commissione tributaria provinciale due pronunciamenti favorevoli ancorché provvisori: a maggio sono stati fermati i pignoramenti verso terzi (come quelli avvenuti nel 2007 quando il fisco bloccò parte dei compensi corrisposti a Maradona per la partecipazione al programma Rai ‘Ballando con le stelle’), oggi è stata sospesa per intero l’esecutività dell’avviso di mora di ottobre. Due pronunciamenti assunti in via cautelare dai giudici tributari in attesa del giudizio di merito – sempre relativo al singolo, ultimo avviso di mora – previsto per il 9 ottobre. Nell’intricata vicenda, da manuale di diritto tributario, si sovrappongono livelli di giudizio e procedimenti esecutivi diversi. La difesa di Maradona – Angelo Pisani, Angelo Scala, Massimiliano Toriello ed Enrico Carlomagno – esulta per la sospensiva ottenuta. Secondo Pisani, grazie a questa ordinanza “si fermano gli ingiusti attacchi del fisco italiano” verso il pibe e “non potrà essergli chiesto un euro fino all’esito del giudizio di merito”. “Ho chiamato Diego – ha aggiunto – per dargli la bella notizia, la verità e la giustizia iniziano a trionfare”. Di tutt’altro tenore la lettura degli eventi fatta da Equitalia: quella della commissione tributaria regionale “è la sesta sentenza, in ordine di tempo, che ribadisce la legittimità dell’accertamento e dell’operato di Equitalia nei confronti di Maradona, e che conferma il suo debito con lo Stato italiano”. Le sospensioni ottenute dal pibe, rileva Equitalia, riguardano “un singolo procedimento esecutivo rispetto al quale il giudizio è ancora in corso”. Prossimo round: il 9 ottobre. (di Mariano del Preite/ANSA)

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