Dopo un mese di guerra, accordo tra israeliani e palestinesi

TEL AVIV. – Dopo 28 giorni di guerra arriva un accordo tra israeliani e palestinesi: una tregua di 72 ore da domani mattina, proposta dall’Egitto, per negoziare un’intesa più solida. Lo spiraglio si era aperto al Cairo con la notizia della possibilità di un cessate il fuoco di 72 ore avanzato dalle fazioni palestinesi, Hamas e Jihad islamica comprese, su mediazione egiziana. Uno spiraglio che si è concretizzato poi quando da Israele è rimbalzato anche l’ok del gabinetto del governo Netanyahu che, secondo quanto anticipato dal sito di Hareetz citando fonti ufficiali israeliane, ha annunciato anche il via libera, senza precondizioni, di Israele. La mossa – arrivata nella stessa giornata in cui a Gerusalemme si sono verificati due “atti terroristici” con morti e feriti – dovrebbe ora portare al passo successivo, quello dei negoziati, visto che tra le condizioni poste c’è la richiesta che lo stato ebraico torni al tavolo negoziale al Cairo: una strada abbandonata la scorsa settimana dal governo di Benyamin Netanyahu. Per ora comunque la guerra si ferma. Per almeno tre giorni, dopo la ripresa dei raid avvenuta alla fine della fragilissima tregua umanitaria di 7 ore che era stata dichiarata unilateralmente da Israele, con l’eccezione di alcune zone di Gaza. Poco dopo le 17 locali, il portavoce militare israeliano ha annunciato la ripresa degli attacchi sulle ”strutture terroristiche” di Hamas nella Striscia. Mentre in mattinata, fonti di stampa palestinesi hanno segnalato una violazione della tregua da parte israeliana con un attacco al campo profughi palestinese Shati, a nord di Gaza, nel quale è rimasta uccisa una bambina di 8 anni e decine di palestinesi sono rimasti feriti. A indicare il possibile cessate il fuoco di 72 ore è stata l’agenzia egiziana Mena, secondo la quale ”responsabili palestinesi hanno annunciato” che una “tregua umanitaria” entrerà in vigore alle 8 per durare 72 ore. Le fonti hanno precisato che la tregua sarebbe stata annunciata ufficialmente “questa sera a patto che i negoziati comincino durante tale periodo di calma”. Lo scopo del cessate il fuoco – hanno precisato le fonti – è infatti quello di giungere ad un tregua “permanente sotto il patronato dell’Egitto nel quadro dell’iniziativa egiziana” e delle “richieste presentate dalla delegazione palestinese all’Egitto per la cessazione delle ostilità”. Un quadro nel quale si deve però inserire Israele con una delegazione che tratti al Cairo. Un ministro del Gabinetto di sicurezza israeliano – citato in forma anonima da Ynet – ha detto che le notizie dal Cairo ”suonano bene”. ”Se il loro cessate il fuoco – ha aggiunto – è senza condizioni e senza impegni precedenti da parte di Israele, mostra che vogliono mettere fine al combattimento”. Ynet ha aggiunto anche che con il cessate il fuoco, ci potrebbe essere una riunione speciale del gabinetto per decidere di mandare una delegazione al Cairo. Nel frattempo in serata, un portavoce militare ha detto a Canale 2 che la distruzione dei tunnel sarebbe stata completata (31 quelli individuati), ma la missione a Gaza non sarebbe ancora finita. I razzi caduti su Israele, secondo il portavoce militare, sono 63, più altri 5 intercettati dall’Iron Dome. E la situazione a Gaza resta gravissima e la tregua ha portato solo un lieve sollievo: i morti hanno superato il numero di 1.800 con oltre 9 mila feriti e circa 285 mila sfollati solo nei rifugi dell’agenzia Onu, Unrwa, per i profughi. La titolare della Farnesina Federica Mogherini ha definito ”inaccettabile quello che sta succedendo in queste ore a Gaza”, mentre il viceministro degli esteri Lapo Pistelli arriverà da Brindisi con un volo umanitario che porterà aiuti della Cooperazione italiana alla popolazione della Striscia. La tensione è palpabile in tutta Israele: due attentati hanno riportato a Gerusalemme l’incubo terrorismo. Nel primo – un trattore contro un autobus – un civile israeliano e uno degli attentatori palestinesi sono rimasti uccisi; nel secondo, un soldato israeliano è stato ferito in modo grave da colpi di arma da fuoco mentre sostava su un marciapiede. E anche a Tel Aviv è scattato l’allarme per un presunto attentato nel porto della città. (Massimo Lomonaco/Ansa)

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