Ucraina: controffensiva di Putin alle sanzioni occidentali

MOSCA. – Vladimir Putin lancia la temuta controffensiva sulle sanzioni. Dopo le nuove restrizioni adottate a fine luglio da Ue e Usa per colpire la Russia sul piano economico, lo ‘zar’ del Cremlino passa al contrattacco e fa tremare l’Occidente con un decreto per “limitare o bloccare” per un anno le importazioni di prodotti agricoli e alimentari dai Paesi che hanno agito contro Mosca per la sua posizione nella crisi ucraina. Kiev e i suoi alleati occidentali accusano la Russia di armare e sostenere i miliziani separatisti, e la tensione al confine e’ adesso tornata altissima: con la Nato che dice di temere che con il pretesto di una missione umanitaria o di peacekeeping Mosca possa inviare le proprie truppe nell’Ucraina orientale, teatro da aprile di una sanguinosa guerra tra i soldati di Kiev e i miliziani separatisti in cui hanno gia’ perso la vita piu’ di 1.100 persone. Gia’ ieri un funzionario della Nato aveva denunciato che i soldati russi alle porte dell’Ucraina sarebbero aumentati nell’ultima settimana passando da 12 a 20mila. Mentre Kiev ne evoca molti di più, addirittura 45.000, con 160 presunti carri armati, 192 aerei e 134 elicotteri. Mosca smentisce con sarcasmo e accusa gli americani di essere “costretti a improvvisare in continuazione per dare credibilita’ alle loro dichiarazioni”. Ma le esercitazioni militari con piu’ di 100 aerei lanciate lunedi’ nella Russia sud-occidentale non contribuiscono comunque a rassicurare. Intanto a est continuano i combattimenti, con le truppe ucraine che sono all’offensiva e iniziano a stringere in una morsa l’importante citta’ di Donetsk, roccaforte dei separatisti e capitale industriale dell’est, dove da ieri si spara nella periferia ovest, nei quartieri di Petrovski e Kirovski. Le autorita’ locali denunciano anche un raid aereo – negato da Kiev – che non avrebbe fatto vittime ma avrebbe lasciato un enorme cratere largo quattro metri e profondo uno e mezzo nella zona di via Secenov e danneggiato un gasdotto. Sono comunque almeno tre i civili rimasti uccisi nell’attacco alla citta’ che – in tempo di pace – conta un milione di abitanti, mentre tra ieri e oggi hanno perso la vita almeno 18 soldati ucraini. L’Occidente, da parte sua, comincia ad allamarsi per le contro-sanzioni russe. Mosca recentemente ha congelato o limitato le importazioni di diversi prodotti dai Paesi che la contrastano in Ucraina, e oggi e’ stata la volta dei capi di bestiame italiani giustificata da un’epidemia di “lingua blu” che sta colpendo ovini e caprini nel Lazio e in Campania. Intanto il governo russo sta gia’ preparando una lista dei beni di cui limitare le importazioni secondo gli ordini di Putin, e a essere danneggiate potrebbero essere diverse aziende europee ed anche italiane. Ma maggiori dettagli si avranno solo “tra due o tre giorni” secondo l’ente russo che si occupa dei controlli veterinari e fitosanitari, Rosselkhoznadzor. Mosca rischia del resto di farsi del male da sola, perche’ il valore delle sue importazioni di prodotti agroalimentari ammonta a ben 43 miliardi di dollari (2013) e riguarda soprattutto carne, pesce, frutta, verdura e formaggi (la meta’ di quelli che si trovano nei negozi russi e’ d’importazione). Ma le autorita’ assicurano che i prodotti di base (carne, patate, ortaggi, zucchero) non mancheranno, e si apprestano ad aumentare le importazioni dall’America Latina (soprattutto carne). Putin ha poi auspicato l’aumento della produzione interna e ha promesso che il governo vigilera’ per evitare aumenti spropositati dei prezzi di alcuni beni. La mossa del Cremlino potrebbe arrecare un grave danno economico anche agli Usa che esportano prodotti agroalimentari in Russia per 1,4 miliardi di dollari. Ma soprattutto il braccio di ferro economico e politico tra Mosca e l’Occidente rischia di danneggiare l’intera economia mondiale. (di Giuseppe Agliastro/ANSA)