Ritorsioni Russia, l’Ue corre in aiuto del settore ortofrutta

BRUXELLES. – Rischiava di essere la prima vittima collaterale delle ritorsioni di guerra russe con danni enormi per produttori e consumatori, ma Bruxelles ha deciso di mettere subito sul tavolo un pacchetto da 125 milioni di euro di aiuti a sostegno dell’ortofrutta europea. L’obiettivo dell’intervento – reso possibile dal nuovo quadro della Pac, la politica agricola comune – è disinnescare il prima possibile il rischio di una crisi del mercato europeo di frutta e verdura, messo in difficoltà dal blocco di Mosca alle esportazioni Ue. Le misure adottate dalla Commissione Ue, in vigore dal 18 agosto sino a fine novembre, prevedono compensazioni economiche per l’immissione sul mercato in modo gratuito dei prodotti più deperibili che non possono essere né stoccati né venduti altrove, ma anche per la loro non-raccolta o per la loro raccolta anticipata. Sulla falsariga delle misure già prese a sostegno di pesche e nettarine, tutti i produttori, inclusi quelli che non fanno parte di organizzazioni, potranno accedervi. Chi fa parte di un’associazione di produttori, però, avrà diritto sia al 50% del prezzo di ritiro cofinanziato da Bruxelles sia al restante 50% messo dalla rispettiva organizzazione. Ortaggi e frutta che rientrano negli aiuti decisi da Bruxelles sono: pomodori, carote, cavolo bianco, peperoni, cavolfiori, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, frutti rossi (fragole, lamponi, ribes, mirtilli, more, uva spina), uva da tavola e kiwi. Ad essere toccati sono anche i settori di carni, formaggi e pesce, la cui urgenza è però inferiore rispetto a frutta e verdura in quanto più facilmente stoccabili. Un giro d’affari, comunque, che per l’intera Ue nel 2013 ha raggiunto i 5,2 miliardi di export verso la Russia, a fronte di 11,3 complessivi in cui rientrano vino e pasta per ora fuori dall’embargo russo. Per l’Italia, secondo i dati della Coldiretti, l’anno scorso le esportazioni agroalimentari verso la Russia hanno superato i 700 milioni di euro, di cui 72 per l’ortofrutta, 61 per le carni, 45 per latte, formaggi e derivati. Bruxelles ha deciso di monitorare il settore settimanalmente in coordinazione con gli stati membri, e già venerdì si terrà una nuova riunione anche con l’Europarlamento. Intanto il 5 settembre si profila una riunione straordinaria dei ministri dell’agricoltura Ue sotto presidenza italiana, e lo stesso ministro Martina ha già convocato per mercoledì una riunione al ministero per fare il punto sulle nuove misure Ue che, ha sottolineato, riguardano “anche diverse filiere italiane: dalle mele alle pere, dall’uva ai kiwi, ai pomodori”. Il commissario Ue all’agricoltura Dacian Ciolos ha già assicurato di essere pronto a prendere “ulteriori misure se necessario”. (Lucia Sali/Ansa)