Calcio: tweet e tabloid, Premier aspetta Balotelli

LONDRA. – Dai fuochi d’artificio che hanno incendiato la sua casa alla promessa di matrimonio via tweet, dalle freccette lanciate ai compagni più giovani agli insulti via social indirizzati a chi ha osato criticarlo: amato e detestato in ugual misura, Mario Balotelli ritrova la stessa Premier League che aveva lasciato. Se i tifosi del Liverpool in queste ore non nascondono sui social la loro disapprovazione per l’arrivo dell’attaccante, nonostante manchino firma del giocatore e ufficialità, ad aspettare di sicuro Balotelli sono quei tabloid tanto volte contestati dal giocatore, quando era in Inghilterra e quando era tornato in Italia. Sempre in prima pagina: è questo il destino del calciatore italiano (mediaticamente) più famoso, la condanna ad essere personaggio a prescindere. Protagonista sopratutto fuori dal campo, una stella calcistica post-post moderna, un campione 2.0. Fin dal giorno della sia presentazione a Manchester quando, era l’estate 2010, schernendosi di fronte alle domande provocatorie della stampa inglese aveva giurato: “Non sono un bad boy”. Salvo poi smentirsi – da solo – nei due anni e mezzo successivi. Trenta mesi di balotellate, collezioni di multe, stravaganze, scappatelle amorose, scazzottate con i compagni, liti con Roberto Mancini, magliette provocatorie (“Why always me?”), fuoriserie camouflage. Senza risparmiarsi in campo, tra provocazioni agli avversari, cartellini gialli ed espulsioni. Non il migliore del City campione d’Inghilterra 2012, ma il più amato. Un talento in cerca di consacrazione a cui veniva perdonato tutto. Eppure in pochi si erano sorpresi (o avevano protestato) per la sua cessione al Milan nell’inverno 2013. SuperMario era ormai un corpo estraneo all’Etihad stadium, lontano dai piani dei Citizens. Famoso per essere famoso, dopo appena due buone partite a Euro 2012. La copertina del Time, l’incontro con il papa. Fino al suo fidanzamento con Fanny, raccontato (e seguito) in diretta su twitter. Condiviso con i suoi quasi tre milioni di followers in presa diretta. Oggi l’Inghilterra lo attende come lo ha lasciato. Con un misto di impaziente eccitazione e malcelata diffidenza. Nelle sue stagioni inglesi il calciatore aveva concesso solo qualche raro lampo di pura classe, soffocata da un’enorme potenziale mai compiuta. In compenso il personaggio Balotelli aveva ha mai deluso. Che si trattasse del paparazzo che immortalava il suo ultimo abbigliamento tamarro. O di un giornalista in cerca di un titolo: SuperMario, quello che per Cesare Prandelli deve uscire dal mondo virtuale, non si smentiva. Sempre sopra le righe, eccessivo, rumoroso. Sempre al centro dell’attenzione: questa è per i tabloid inglesi la ‘manna’ Balotelli. Come prima di Italia-Inghilterra ai mondiali brasiliani. Solo di lui avevano scritto i media inglesi, come se l’Italia, come squadra, non esistesse. Odio e amore, a prescindere. Anche tra i tifosi, gli stessi – ora quelli della Kop – che lo stanno accogliendo in un misto di diffidenza e preoccupazione. Mario arriva e offusca. Mette in ombra i compagni, rischia di egemonizzare i Reds. Che quest’anno puntano al titolo e non hanno bisogno di distrazioni. Lo aspettano al varco, e di certo non potrà più contare sulla stessa indulgenza. Adesso anche in campo dovrà dimostrare le attenzioni che riceve fuori. (di Lorenzo Amuso/ANSA)