Dall’ISIS al Medio Oriente, a problematiche meno mediatiche

NEW YORK. – L’agenda della Ministro degli Esteri Federica Mogherini a New York, è stata ancora una volta intensissima. Si sono accavallati e intercalati incontri multilaterali con quelli unilaterali, dialoghi formali e chiacchierate informali anche se non meno importanti. Sicura, preparata, ha dalla sua anche il perfetto dominio di inglese e francese, lingue che la aiutano a comunicare con i suoi omonimi ministri e anche con Capi di Stato e di Governo.
Nell’aprire la conferenza stampa organizzata all’interno degli uffici della Missione Italiana, la Mogherini ha voluto accennare a quei tanti contributi che l’Italia sta dando e in molti casi continua a dare a tematiche meno mediatiche ma certamente importanti per intere popolazioni.
In primis ha accennato all’impegno per l’approvazione di una moratoria sulla pena di morte,una battaglia che ha visto sempre l’Italia in prima linea nella partecipazione all’evento volto a coalizzare consensi per evitare i matrimoni precoci e forzati, e che rientra nel quadro più ampio della tutela delle donne e delle ragazze.
Mogherini ha fatto riferimento anche al lavoro che è stato svolto nel settore del food security e della nutrizione, temi cruciali per l’Italia in previsione dell’Expo 2015 che si terrà a Milano e ha anticipato la partecipazione del Segretario Generale delle Nazioni Unite BanKi-moon, della Presidente del Cile Michelle Bachelet e del sindaco di New York Bill De Blasio alla Giornata Mondiale dell’Alimentazione che si terrà in Italia il prossimo 12 ottobre.
Detto ciò la Ministro degli Esteri italiana si è spostata verso temi più caldi come quello del Medio Oriente, dell’Ucraina, della situazione in Iraq e delle forze terroriste dell’ISIS, considerate ormai una minaccia reale per l’Europa e per gli Stati Uniti.
– Questa settimana è stata caratterizzata soprattutto dal lavoro bilaterale e multilaterale sulle principali aree di crisi – ha detto la Mogherini – ed è iniziata con la riunione del Consiglio di Sicurezza per analizzare la situazione in Iraq e la presenza delle forze dell’ISIS-.
Per quanto riguarda l’Ucraina ha detto di aver partecipato alla riunione svolta in sede Osce, per arrivare all’implementazione di un accordo che metta fine alla crisi che da mesi insanguina e divide questo paese. Parlando del Medio Oriente ha sottolineato l’intenso lavoro diplomatico che si sta portando avanti per far ripartire un dialogo che dovrebbe finalmente portare alla costituzione di due stati.
Ha anche accennato al forte impegno dell’Italia in Libia al fine di trasformare quello che attualmente è uno scontro in un confronto, tra i diversi attori politici. – Un passaggio fondamentale per l’Italia – ha sottolineato la Ministro – non soltanto per garantire la stabilità nella regione ma anche per avere un interlocutore con cui gestire in modo razionale e nel pieno rispetto dei diritti umani, il passaggio nel territorio dei flussi migratori, dei tanti richiedenti asilo che a causa di crisi arrivano sulle nostre coste passando attraverso il corridoio libico-.
L’incontro con la Ministro si è concluso con il tema più spinoso, quello della crisi irachena e della presenza sempre più minacciosa delle forze che compongono l’ISIS.
– Abbiamo parlato con il Ministro degli Esteri iracheno che ci ha ringraziato perché l’Italia è stata la prima a chiedere un impegno internazionale e forte di contrasto all’ISIS sul territorio dell’Iraq. – Ha detto e nel confermare l’impegno dell’Italia a inviare, insieme agli altri paesi, aiuti umanitari, armi, munizioni, e supporto logistico per combattere l’ISIS ha sottolineato: – Il nostro impegno non è prioritariamente militare ma tende a fornire aiuti umanitari, a bloccare i finanziamenti al terrorismo, a operare sui foreign fighters (estremisti islamici che hanno vissuto in altri paesi e spesso appartengono alla seconda generazione di immigrati ndr). L’intenzione è quella di sostenere le popolazioni e tutti i paesi della regione. Roma, è il simbolo della cristianità, e l’Italia si fa promotrice anche di un importante messaggio culturale che condivide con il Presidente Obama. Questo non è un conflitto di religioni, né di civiltà, non è l’occidente che si schiera contro l’Islam ma è un sostegno ai paesi musulmani che devono difendere le proprie popolazioni dal terrorismo -. (Mariza Bafile/Voce)

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