Usa: aziende nei guai per omonimia con Isis

NEW YORK. – Centinaia di aziende e prodotti negli Stati Uniti in questi giorni hanno un serio problema di immagine. La loro sfortuna è infatti chiamarsi “Isis”, vale a dire lo stesso acronimo dello Stati islamico in Iraq e nel Levante. L’omonimia con il gruppo militante islamico interessa quasi 300 attività, ma in realtà potrebbero essere di più visto che le aziende non hanno l’obbligo di registrare il loro nome. I settori sono i più svariati e vanno da negozi di abiti da sposa, a rivenditori di parrucche, da start up a società farmaceutiche. Stanchi del danno d’immagine procurato dall’associazione con l’Isis, molte di queste società vorrebbero cambiare nome. Secondo gli esperti di ‘brand’ la sfortunata coincidenza può danneggiare in modo serio un’attività. “Ma dai – ha esclamato esterrefatta Aeran Brent, titolare di ‘Isis Bridal and Formal’, negozio per abiti da sposa, dopo aver visto delle persone scattare foto dell’insegna – non vedete che è solo un negozio?”. ‘Isis Collections Inc.’ è invece il nome di un’azienda in New Jersey che produce parrucche e trecce e il titolare ha detto che i clienti hanno rimesso a posto i prodotti sugli scaffali dopo aver letto Isis sull’etichetta. In realtà ‘Isis Collections’ prende il nome dalla dea egiziana, adorata come moglie e madre ideale, niente a che fare con i terroristi quindi. Ma l’azienda è stata costretta a rimuovere l’etichetta da alcuni prodotti. Così come la start up ‘Isis Wallet’, sviluppatrice di app, che ha annunciato di aver deciso di cambiare il nome in ‘Softcard’. “Anche se per pura coincidenza – ha detto l’amministratore delegato Michael Abbott dopo aver annunciato il cambio del logo – non abbiamo alcuna intenzione di condividere il nostro nome con il gruppo terrorista e i nostri cuori sono vicini a chi ne subisce le violenze”. Ma contrariamente a quanto si possa credere, in realtà cambiare nome o marchio non è una cosa semplice. Per le aziende può significare una mossa complessa e dai costi elevati. “Di per sé – ha spiegato Allen Adamson – direttrice di un’azienda di branding – trovare un nome efficace è difficile perché le migliori idee hanno il marchio registrato”.