Isis minaccia a viso scoperto, colpiremo l’Occidente

BEIRUT. – “Sono dei barbari, li staneremo”: dopo la decapitazione del secondo ostaggio britannico, la Gran Bretagna e gli Usa assicurano di essere determinati a continuare la guerra ai jihadisti dello Stato islamico. Ma l’Isis alza il livello della sfida, diffondendo per la prima volta un video in cui un jihadista, che potrebbe essere un cittadino del Regno Unito, si mostra a volto scoperto pronunciando minacce contro Londra e l’Occidente e lanciando insulti al primo ministro David Cameron, definito “uno spregevole maiale”. Intanto i combattimenti continuano sia in Iraq sia in Siria, dove le milizie curde rimangono a difesa della citta’ di Kobane, con l’appoggio dei raid della Coalizione internazionale. Secondo i media, i servizi di sicurezza di Londra hanno identificato in un britannico di 27 anni il jihadista che parla in un secondo video diffuso dall’Isis, a poca distanza da quello in cui hanno mostrato la decapitazione di Alan Henning, l’operatore umanitario di 47 anni diventato il quinto ostaggio occidentale ucciso dai jihadisti a partire dal 19 agosto scorso: quattro in Siria e uno in Algeria. Il jihadista, che appare in mimetica con a fianco un mitragliatore AK-47, con una lunga barba e una fasciatura al braccio destro, sfida Cameron ad inviare in Iraq e in Siria anche truppe di terra. ”Mandateli tutti, mandate anche i vostri riservisti e ve li rimanderemo indietro uno ad uno nelle bare”, afferma. Secondo il Daily Mail online potrebbe trattarsi di un 27enne ex guardia di sicurezza di un supermercato, identificato come Omar Hussein, che sarebbe partito per la Siria lo scorso gennaio. Il secondo video, ha fatto sapere un portavoce di Downing Street citato dai media, e’ stato sottoposto oggi all’attenzione dei responsabili militari e dei servizi di intelligence durante un incontro con Cameron. Al termine, il premier ha dichiarato che “la brutalità dell’Isis” non fara’ venir meno la determinazione del Regno Unito a combattere i jihadisti, autori di un crimine che ha definito “abominevole” e “imperdonabile”. Nel primo video i carnefici di Henning hanno mostrato un altro ostaggio, l’americano Peter Kassig, affermando che sara’ la prossima vittima. In un appello diffuso su Youtube i genitori di Kassig chiedono pieta’ per il figlio che, sottolineano, durante la prigionia si e’ convertito all’Islam con il nome di Abdul-Rahman. Intanto dalle Filippine due ostaggi tedeschi, un uomo e una donna, nelle mani del gruppo terroristico Abu Sayyaf, hanno rivolto un appello ai governi di Manila e Berlino per essere salvati. “Faremo il possibile perché questi terroristi vengano trovati e consegnati alla giustizia per i loro delitti ignobili”, ha assicurato Cameron, ribadendo quanto detto la notte scorsa dal presidente americano Barack Obama. Ma sul fronte interno britannico si registra qualche crepa. Un cognato di Henning, Colin Livesey, afferma che l’esecutivo di Londra “avrebbe potuto fare di più” per salvare la vita dell’ostaggio. La comunita’ musulmana di Manchester, molto vicina al volontario ucciso, dice che i raid di Londra contro l’Isis “sono stati una condanna a morte” per lui. E intanto centinaia di persone hanno dato vita nel pomeriggio nella capitale britannica alla prima manifestazione contro le operazioni militari in Iraq. Sul terreno, le poche centinaia di miliziani curdi asserragliati nella citta’ di Kobane (Ain al Arab il nome in arabo), vicino al confine con la Turchia, hanno continuato oggi a resistere ai tentativi di sfondamento dell’Isis, grazie anche all’appoggio dei raid americani e degli alleati arabi che hanno ucciso almeno cinque jihadisti. Lo afferma l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), dando notizia anche di altri 30 miliziani dello Stato islamico morti in attacchi aerei della Coalizione internazionale nella provincia di Al Hassaka, piu’ a est, confinante con l’Iraq. Proprio in Iraq i Peshmerga curdi e i clan tribali loro alleati hanno riconquistato la città di Zummar, a ovest di Mosul, secondo quanto ha riferito un rappresentante dell’alleanza curda anti-Isis. Ma se nel nord del Paese i jihadisti sono in ritirata, continuano ad avanzare nella provincia di Al Anbar, a ovest di Baghdad, dove si sono impossessati della cittadina di Kubaisa e hanno fatto saltare in aria il locale comando della polizia. (di Alberto Zanconato/ANSA)

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