Sindacati divisi, Renzi sfida la Cgil alla prova della piazza

ROMA. – Sindacati divisi sul Jobs act. Per la Cgil l’incontro di oggi a palazzo Chigi non cambia nulla, per Cisl e Uil è una svolta nei rapporti con le parti sociali. Posizioni che non sfuggono al premier Matteo Renzi che, con il sindacato guidato da Susanna Camusso in piazza il 25 ottobre e un nuovo incontro annunciato per il 27, ‘maramaldeggia’ e dà ironicamente appuntamento alla Cgil dopo che 3 milioni di lavoratori verranno a manifestare a Roma. Ma al di là delle battute, rimane la sostanza di un fronte sindacale che ripropone uno schema già visto: la Cgil ‘sola’, lasciata in piazza da Cisl e Uil, che infatti non aderiranno alla manifestazione del 25. Per Camusso dunque “trovano tutte conferma” le necessità e le ragioni della sua manifestazione nazionale. “L’unica vera novità dell’incontro di oggi – spiega – è che ci saranno altri incontri. Le altre sono cose note” e “nessuno può dire che si sia riaperta la stagione della concertazione”, perchè l’atteggiamento del governo è “al massimo di ascoltare, poi decide unilateralmente”. Sui contenuti del Jobs act poi, “il giudizio è negativo” e dalla Cgil quindi c’è “totale dissenso”. Sull’ipotesi Tfr in busta paga Camusso ha ribadito la posizione già espressa: non è un bonus, sono soldi dei lavoratori. Stuzzicata da Renzi sui 3 milioni in piazza di ‘memoria cofferatiana’, la leader del sindacato di Corso d’Italia insiste: “vedo molto entusiasmo perché si è riaperta la sala verde” di Palazzo Chigi per l’incontro del governo con i sindacati, dice, “ma ci sono lavori in corso e si aspetta sul ballatoio” e questo la dice lunga “sull’accoglienza”. Molto diversa la ‘lettura’ del confronto del segretario generale aggiunto della Cisl, Anna Maria Furlan, secondo la quale può rappresentare “una svolta” nelle relazioni fra Governo e parti sociali. Nel merito – per Furlan – è necessario “trovare risorse per lo sviluppo” con tagli alla spesa e lotta all’evasione, mentre il contratto a tutele crescenti previsto dalla delega sul lavoro dovrebbe assorbire tutte le forme di precarietà dai co.co.pro alle false partite Iva che nascondono effettivo lavoro subordinato. Il Tfr in busta paga? Solo a “tasse zero”, ha ribadito. Sul significato della riunione di palazzo Chigi Cisl e Uil la pensano allo stesso modo. Il premier Renzi – secondo il leader Uil Luigi Angeletti – “ha fatto una scelta simbolicamente diversa, in discontinuità con i mesi precedenti”. Si è di fronte “a un cambiamento dell’atteggiamento del Governo rispetto alle parti sociali”. Sospeso, al momento, il giudizio sui contenuti: l’incontro – secondo Angeletti – ha avuto “forse più una valenza politica che sostanziale, se poi la sostanza ci sarà lo vedremo in concreto”. Per ciò che riguarda il Tfr, per la Uil sono i lavoratori che devono scegliere.

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