Coni: sport per lo sviluppo, può cambiare i destini del Paese

ROMA. – Lo sport è un investimento in salute, educazione e favorisce la riduzione della spesa sanitaria. Proprio per questo il Governo si impegna a favorire la nascita di “mille impianti sportivi in mille giorni”. Lo annuncia il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio, intervenendo al Coni al convegno ‘Investimento nello sport, investimento anticiclico’. “Lanceremo una serie di offerte per permettere alle società sportive di ricostruire e costruire impianti nuovi – spiega -. Non c’è bisogno di una legge, le abbiamo già fatte, abbiamo bisogno di avviare i programmi e lo faremo nelle prossime settimane. Lo sport può cambiare i destini di un Paese. Di concerto con il Coni, abbiamo investito nella scuola attraverso il progetto ‘Sport di classe’. Abbiamo bisogno dell’imprenditoria privata, dei fondi per lo sviluppo europeo e del Credito Sportivo”. Ma a riconoscerne l’importanza sono anche gli altri partecipanti alla tavola rotonda: dal Presidente del Coni Sicilia, Sergio D’Antoni, al presidente della Technogym, Nerio Alessandri, dall’economista d’impresa Marco Vitale al responsabile New Media and sponsoring della Ferrero, Massimo Castiglia. “I fattori che influenzano la predisposizione ad ammalarsi – dice il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – sono al primo posto il fumo, al secondo l’alcool, al terzo l’alimentazione e al quarto lo stile di vita sedentario. Lo sport è uno degli elementi principali della prevenzione”.Il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, sottolinea invece che una riduzione dell’investimento nello sport rappresenta “un errore” perché “penalizza un settore che fa da traino per una vita più sana e che permette di ridurre le spese sanitarie, oltre a essere un punto di riferimento anche sociologico”. Tocca al presidente del Coni, Giovanni Malagò, snocciolare alcuni dati che fotografano la situazione italiana: il 22,2% della popolazione è in sovrappeso, il 12,6% è obesa e la sedentarietà tocca il 42%. “Si rischiano di sviluppare patologie cardiovascolari e metaboliche – spiega -. Diventa fondamentale il ruolo dello sport come attività preventiva. Ogni punto percentuale di sedentarietà che va a ridursi inoltre diventa un risparmio di 200 milioni sotto il profilo sanitario. L’incidenza dello sport sul Pil si attesta intorno all’1,6% ma abbiamo potenzialità importante. Dobbiamo trasferire il concetto di cultura sportiva a 60 milioni di italiani”.