Il 2014 l’anno più caldo di sempre, settembre da record

ROMA. – Dopo maggio e agosto, nuovo record di caldo a settembre: la temperatura mondiale combinata di terra e oceani è stata più rovente di quanto finora fosse mai capitato per il mese a cavallo tra l’estate e l’autunno. I nuovi dati riportati dal Goddard Institute for Space Studies (Giss) della Nasa sottolineano ora la forte probabilità che il 2014 possa diventare l’anno più caldo della storia. Togliendo il ‘podio’ a settembre 2005, quello del 2014 è stato il settembre più caldo mai registrato a livello mondiale dal momento in cui sono cominciate le rilevazioni nel 1880: il termometro ha segnato una media di 0,77 gradi al di sopra della temperatura media globale combinata di terra ed oceano nel periodo tra il 1951 e il 1980. Considerando l’intero anno trascorso – che ha registrato, secondo le analisi del Giss, una media di 0,65 gradi superiori alla media – attualmente il 2014 è sulla strada per diventare il secondo anno più caldo mai registrato dopo il 2010. Se questa tendenza al riscaldamento, come probabile, continuerà fino a dicembre, il 2014 riuscirà ad aggiudicarsi la “medaglia” per l’anno più caldo finora mai registrato. Solamente per quanto riguarda la superficie terrestre globale, il settembre appena passato – insieme a quello del 2013 – è stato definito il più caldo mai rilevato con una media di 0,99 gradi Celsius sopra la media del 1951-1980. Prendendo in considerazione poi l’emisfero settentrionale, il mese scorso è risultato il terzo settembre più caldo registrato dopo 2005 e 2012, mentre l’emisfero meridionale si attesta al secondo posto – con una media di 0,75 gradi sopra la media – dietro solamente al 2013 in cui era stata raggiunta un’anomalia di 0,81 gradi superiori alla media. Questa tendenza all’innalzamento delle temperature è stata alimentata in gran parte anche dagli oceani che in alcune zone hanno registrato record di caldo sia in agosto sia nell’intero periodo gennaio-agosto. Più in generale, i ricercatori del Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) spiegano che grande rilievo nel riscaldamento dei mari può essere dato dalla presenza del Niño: l’oscillazione meridionale porta infatti a registrare temperature superficiali più calde in ampie zone dell’Oceano Pacifico tendendo anche ad aumentare le temperature globali. Nonostante nel 2014 non sia stato ancora riscontrato l’arrivo del fenomeno climatico, finora i cinque anni più caldi censiti (2010, 2005, 1998, 2013 e 2003), ne hanno tutti osservato la presenza ad esclusione del 2013. Nonostante El Niño non si sia ancora ufficialmente sviluppato nel 2014, secondo gli esperti c’è il 65% di possibilità che si verifichi entro fine anno, rafforzando l’idea che il 2014 possa diventare l’anno più caldo della storia mai registrato. (Ilaria Tana/Ansa)