Addio segreto bancario, intesa in Ue su fisco

LUSSEMBURGO. – Addio per sempre al segreto bancario in Europa, arriva la piena trasparenza fiscale: l’Ecofin ha dato il via libera allo scambio automatico di informazioni fiscali tra Paesi membri per combattere l’evasione e riuscire finalmente a tassare quei capitali che cercano di frodare il fisco. L’intesa è però a 27, perché l’Austria ha deciso di prendersi un anno in più per applicare l’accordo, che entrerà in vigore nel 2017. E in Irlanda il governo ha deciso di mettere fine da gennaio 2015 al meccanismo fiscale, conosciuto come ‘Double Irish’, che permette alle multinazionali estere di pagare meno tasse possibili sugli utili. Con questa scappatoia i grandi gruppi internazionali veicolano i profitti attraverso le proprie controllate in Irlanda che a loro volta li girano, attraverso royalty ed altre forme di pagamento, verso una seconda controllata irlandese con sede in paradisi fiscali come Bermuda, Isola di Man o Cayman. Commentando l’accordo europeo sulla fine del segreto bancario, il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, presidente di turno dell’Ecofin, ha detto che ”l’Ue ha compiuto un passo sostanziale verso l’evasione fiscale, un traguardo politico molto importante, è una riforma strutturale internazionale che cambierà il comportamento fiscale e porterà risorse addizionali ai Paesi che hanno aderito”. L’accordo politico raggiunto oggi, che deve poi passare di nuovo al Consiglio Ecofin di fine anno per l’approvazione definitiva, ”segna per sempre la fine del segreto bancario in Europa”, spiegano fonti europee. In sostanza oggi è stata approvata la ‘Administrative Cooperation Directive’, ovvero la legge che consente alla Ue di adeguarsi agli standard Ocse in materia di trasparenza fiscale. Grazie a questa direttiva, lo scambio automatico di informazioni acquista la dimensione più ampia possibile in Europa, superiore a quella che la revisione della direttiva Risparmi – il tentativo Ue di abolire il segreto bancario bancario, sempre ostacolato da Austria e Lussemburgo – immaginava. ”L’evasione fiscale viene ora combattuta a un livello nuovo, lo scambio automatico d’informazioni verrà applicato nel modo più ampio possibile, la legislazione assicura che il recepimento dello standard Ocse sia fatto in modo allineato”, ha detto il commissario alla fiscalità Algirdas Semeta. Da gennaio 2017 tutti i Paesi Ue, tranne l’Austria, dovranno scambiarsi le informazioni in materia fiscale su interessi, dividendi, altre entrate e conti bancari di individui, fondi ed entità.