Renzi affronta nodo Farnesina, distanze con Napolitano

ROMA. – E’ stallo tra governo e Quirinale sul successore di Federica Mogherini alla Farnesina. Il premier Matteo Renzi è salito al Colle per un confronto con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul prossimo ministro degli Esteri. Un confronto per colmare, spiegano fonti parlamentari, la distanza di vedute sulle caratteristiche e sul profilo migliore del titolare della Farnesina. Se il premier dà importanza, come dimostra la rosa di nomi proposta, alla parità di genere nel governo, Napolitano avrebbe chiesto, per trovare il miglior candidato possibile, di mettere la mole di dossier di politica estera davanti a caratteristiche di genere e curriculum. Dal 3 novembre Federica Mogherini sarà ufficialmente insediata a Bruxelles come Alto Rappresentante per la politica estera Ue. Per questo l’obiettivo di Napolitano e di Renzi è di trovare insieme al più presto il prossimo ministro degli Esteri. Il premier ha incontrato ufficialmente stamattina per oltre un’ora il Capo dello Stato per un “primo scambio di opinioni”. E, anche se mancano conferme ufficiali, i due potrebbero essersi rivisti in serata dopo il consiglio dei ministri. Per cercare di arrivare ad una soluzione già domani. Renzi, a quanto si apprende da fonti parlamentari, avrebbe avanzato una rosa di nomi femminili: Lia Quartapelle, deputata alla prima legislatura di 32 anni con un’esperienza di ricercatrice all’Ispi; la vicepresidente della Camera Marina Sereni;l’ambasciatrice Elisabetta Belloni e Marta Dassù, attualmente in cda Finmeccanica. Per il premier sarebbe determinante mantenere un numero uguale di uomini e donne nel suo governo, motivo per cui avrebbe scartato, sempre a quanto si apprende da fonti parlamentari, possibili candidati maschili, tra i quali, in pole, il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli. Anche se una delle opzioni valutate sarebbe stata quella di affiancare a Pistelli la giovane Quartapelle come sottosegretario alla cooperazione. Ma il criterio della parità di genere non può essere il solo faro che, secondo il Capo dello Stato, dovrebbe guidare nella scelta del prossimo capo della diplomazia italiana. Napolitano avrebbe dunque invitato Renzi ad aprire una riflessione cambiando metodo: prima vanno valutati i tanti dossier di politica estera, dalla Libia all’Ucraina, che aspettano al varco il prossimo ministro. E dopo, in base alle priorità internazionali, si possono valutare i curricula e le capacità migliori per scegliere il titolare della Farnesina. Che nei desiderata del presidente della Repubblica dovrebbe avere un alto profilo riconosciuto all’estero e capace anche politicamente di affrontare i tanti e delicati fronti internazionali che vedono impegnata l’Italia. Un confronto che, sia a Palazzo Chigi sia al Quirinale, definiscono animato dallo stesso spirito di trovare la soluzione migliore per il ministero più delicato del governo. Napolitano e Renzi, d’altra parte, si muovono in sintonia anche sul cammino delle riforme e delle priorità del governo, tra le quali, oltre alla legge di stabilità, la riforma della legge elettorale. Sulla quale il presidente della Repubblica insiste su un’accelerazione che consenta entro l’anno l’approvazione definitiva. (di Cristina Ferrulli/ANSA)