Forbes: Al-Baghdadi nella lista dei leader più influenti

NEW YORK. – Resta il presidente russo Vladimir Putin – davanti a Barack Obama per il secondo anno di fila – l’uomo più potente del mondo secondo la tradizionale lista tracciata dalla rivista americana Forbes. Alle sue spalle, dopo Obama, figurano il leader cinese Xi Jinping, Papa Francesco e Angela Merkel. Ma la vera sorpresa del 2014 è una inquietante ‘new entry’: il califfo dell’Isis, Abu Bakr al Baghdadi, attuale nemico numero uno degli Usa e non solo, indicato al 54/mo posto. Unico italiano é ancora Mario Draghi, il governatore della banca centrale europea, classificato alla posizione numero 8. Al Baghdadi spunta da parte sua davanti a personalità politiche riconosciute come il presidente messicano Enrique Peña Nieto (60/mo) o Shinzo Abe, premier giapponese (63/mo).

“Come autoproclamato califfo di un teorico stato pan-islamico – spiega Forbes – al Baghdadi può sembrare il più debole dei nuovi ‘potenti’ della nostra classifica, specialmente se si considera la sua probabile aspettativa di vita. Ma in un periodo notevolmente breve, i combattenti dell’Isis di al Baghdadi hanno conquistato significative parti della Siria orientale dell’Iraq occidentale, hanno attirato l’attenzione del mondo con una serie di barbariche decapitazioni e hanno ottenuto una quantità di denaro non trascurabile”. Pertanto, pur essendo un personaggio negativo, il ‘califfo’ “ha ottenuto la nostra attenzione, e anche quella delle persone ai primi posti della nostra lista”. La scelta di Putin quale capofila viene invece giustificata perché il presidente della Russia nel 2014 é arrivato a impossessarsi della Crimea conducendo quella che il magazine statunitense bolla come “un’orrenda guerra per procura nella vicina Ucraina”. Pur avendolo evidentemente in antipatia, Forbes rileva che il leader del Cremlino, “come indiscusso, imprevedibile e inaffidabile capo di una potenza nucleare ricca di energia, non può essere considerato debole da nessuno”.

 

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