Usa 2016: Elisabeth Warren “promossa”. Parte la sfida a Hillary

NEW YORK. – “Run, Liz, run!”, corri verso la Casa Bianca. L’accoglienza che un gruppo di influenti donatori democratici ha tributato alla senatrice Elizabeth Warren e’ stata da rock star. Poche ore prima, la sua promozione in Senato, dove nei prossimi due anni siedera’ al tavolo dei leader della minoranza democratica contribuendo attivamente alla definizione dell’agenda politica del partito. Lei nega ci sia un legame con una sua partecipazione alle primarie per le presidenziali del 2016. Ma di fatto il guanto di sfida ad Hillary Clinton e’ lanciato. E l’ex first lady, finora senza rivali in vista di una sua candidatura, puo’ cominciare a preoccuparsi davvero. Dopo il voto di midterm e’ sparita dal radar. I maligni dicono per la debacle della sua partecipazione all’ultima campagna elettorale: ha girato 18 stati per sostenere i candidati democratici, ma i risultati non si sono visti. Piu’ di un campanello d’allarme. E in casa Clinton e’ forse il momento di una pausa di riflessione. Perche’ se alle spalle ci sono tanti soldi pronti a spingere il sogno presidenziale di Hillary, il ricordo della inattesa e bruciante sconfitta con Barack Obama, nel 2008, e’ ancora una ferita aperta. Cosi’ la senatrice Warren, considerata la paladina dei consumatori per le sue battaglie contro i soprusi delle banche di Wall Street, scalda i motori. A 65 anni (due in meno di Hillary) non e’ piu’ un astro nascente dei democratici, ma oggi piu’ che mai rappresenta una presenza di peso nel partito. La definiscono la ‘nuova icona dei progressisti’. E ancora, ‘la nuova eroina popolare della sinistra’, piu’ vicina al sindaco di New York Bill de Blasio che a Barack Obama. Ma distantissima da Hillary, simbolo dell’establishment e dei poteri forti. Non a caso Liz e’ stata eletta in Senato dai democratici come Consigliere per la strategia politica, una nuova carica creata apposta per lei col ruolo principale di fare da collegamento con la base liberal del partito e i gruppi piu’ progressisti. Questo in vista di una politica piu’ ‘populista’, ‘movimentista’ e piu’ attenta ai temi della sinistra. Politica che parte dei democratici chiede a gran voce, ora che l’intero Congresso e’ finito in mano alla destra. “Dobbiamo far si’ che il governo lavori per il popolo americano, e io lottero’ per questo”, ha affermato la senatrice, che sempre nelle ultime ore ha lanciato una sfida al presidente Obama contestando la scelta di Antonio Weiss, ex banchiere di Wall Street, come sottosegretario alle finanze. Una nomina alla quale ha gia’ annunciato il suo ‘no’. Sempre piu’ leader, dunque, e sempre piu’ determinante. La corsa del 2016 in casa democratica e’ gia’ iniziata. (di Ugo Caltagirone/ANSA)