Italicum al via al Senato, prima verifica per “Nazareno2”

ROMA. – Toccherà alla commissione Affari Costituzionali del Senato capire quanto e in che modo reggerà il patto del “Nazareno 2” sulla legge elettorale. Domani infatti, dopo che la presidente della commissione e unica relatrice del provvedimento Anna Finocchiaro incardinerà ufficialmente il testo con l’illustrazione della sua relazione, si aprirà un ciclo di audizioni che, secondo le previsioni, dovrebbe durare una settimana. Il primo ad essere ascoltato sarà il ministro dell’Interno Angelino Alfano. A lui il compito di spiegare come potranno essere “tradotti” nella pratica i 100 collegi ipotizzati nel nuovo accordo Renzi-Berlusconi e quale potrebbe essere il quadro che ne uscirà fuori. Ma poi dovranno essere i tecnici, tra cui il costituzionalista Antonio Agosta, a far “luce” su quelli che vengono considerati, da alcuni, gli altri “nodi” del testo, a cominciare dai capilista bloccati, fino alle candidature multiple: punti controversi soprattutto nel Pd che rischia di accollarsi “l’onere” di portare in Parlamento il drappello più nutrito dei selezionati con le preferenze. “Vogliamo ascoltare Alfano sui collegi e alcuni tecnici – spiegano alcuni senatori Pd – per avere una fotografia esatta e reale di quanto è stato concordato sinora sulla riforma. Cosa uscirebbe davvero dalle urne, insomma, se si andasse a votare con l’ “Italicum 2″”. Dopodiché, si deciderà il da farsi. Ma non tutti la pensano così. A Palazzo Madama nell’ opposizione si sostiene che quello delle audizioni sia solo un modo per “prendere tempo” in attesa che si raggiunga un’intesa più ampia, perché se è vero che i partiti più piccoli sarebbero stati accontentati con la soglia del 3% e con le candidature multiple che consentiranno di blindare i leader che hanno poco radicamento sul territorio (permettendogli di scegliere anche i deputati da eleggere con le preferenze grazie al gioco delle opzioni), non mancano i mal di pancia sul fatto che i capilista saranno bloccati e le preferenze saranno inevitabilmente poche. Così una settimana di audizioni, probabilmente da martedì a martedì, potrebbe essere un lasso di tempo utile a far tirare un po’ il fiato ai commissari. E a far passare l’appuntamento elettorale che vede regioni come la Calabria e l’Emilia Romagna “termometri” dell’attuale situazione politica. Nell’attesa, Napolitano non molla e coglie l’occasione delle celebrazioni di Spadolini a 20 anni dalla sua scomparsa, per continuare a fare pressing sulle forze politiche. Prima sottolinea come sia da “20 anni che le riforme sono in cima all’agenda del Quirinale” e poi ricorda come il “bicameralismo non sia stata un’esperienza sempre facile e idilliaca”. “Io e Spadolini – racconta il Capo dello Stato – abbiamo sempre difeso la legittimità del Parlamento e il dovere di procedere nelle sue funzioni: per esempio portare avanti le riforme, come ci chiese il presidente Oscar Luigi Scalfaro nel 1992”.  (di Anna Laura Bussa/ANSA)