Papa: i bimbi hanno diritto ad avere un padre e una madre

CITTA’ DEL VATICANO. – La “crisi della famiglia”, indotta anche da una “rivoluzione dei costumi e della morale che ha spesso sventolato la ‘bandiera della libertà”, “ha portato devastazione spirituale e materiale a innumerevoli esseri umani, specialmente ai più vulnerabili”. E contro tale “crisi di ecologia umana”, il Papa chiede di proteggere “gli ambienti sociali a rischio” che “hanno bisogno di essere protetti” proprio come l’ambiente naturale. E ricorda che “i bambini hanno diritto a un padre e una madre”. Il Papa latinoamericano invita quindi a “insistere sui pilastri fondamentali che reggono una nazione: i suoi beni immateriali”, e ritiene “indispensabile promuovere una nuova ecologia umana, e farla andare avanti”. “E’ sempre più evidente – afferma papa Bergoglio – che il declino di una cultura del matrimonio è associato a un aumento di povertà e a una serie di numerosi altri problemi sociali che colpiscono in misura sproporzionata le donne, i bambini e gli anziani. E sono sempre loro a soffrire di più, in questa crisi”. Papa Francesco ha sviluppato l’argomento, che probabilmente anticipa parte della sua annunciata enciclica sull’ecologia, nel saluto ai partecipanti al Colloquio interreligioso sulla “Complementarietà dell’uomo e della donna”. E ha subito svolto alcune considerazioni sul titolo dell’incontro: “‘Complementarietà: è una parola preziosa, – ha osservato – con molteplici valenze. Si può riferire a diverse situazioni in cui un elemento completa l’altro o supplisce a una sua carenza. Tuttavia, complementarietà è molto più di questo”, nella linea di ciò che scrive san Paolo ai Corinti: ‘lo Spirito ha dato a ciascuno doni diversi in modo che, come le membra del corpo umano si completano per il bene dell’intero organismo, i doni di ognuno possono contribuire al bene di tutti'”. “Riflettere sulla complementarietà – ha sottolineato papa Francesco – non è altro che meditare sulle armonie dinamiche che stanno al centro di tutta la Creazione”. “In effetti, questa complementarietà – ha rimarcato il Pontefice – sta alla base del matrimonio e della famiglia, che è la prima scuola dove impariamo ad apprezzare i nostri doni e quelli degli altri e dove cominciamo ad apprendere l’arte del vivere insieme”, la famiglia per molti è “il luogo principale in cui incominciamo a ‘respirare’ valori e ideali, come pure a realizzare il nostro potenziale di virtù e di carità”. Ma, ha osservato papa Francesco, “come sappiamo, le famiglie sono luogo di tensioni: tra egoismo e altruismo, tra ragione e passione, tra desideri immediati e obiettivi a lungo termine”. Anche se “le famiglie forniscono anche l’ambito in cui risolvere tali tensioni: e questo è importante”. A questo proposito il papa ha anche osservato che “quando parliamo di complementarietà tra uomo e donna in questo contesto, non dobbiamo confondere tale termine con l’idea semplicistica che tutti i ruoli e le relazioni di entrambi i sessi sono rinchiusi in un modello unico e statico. La complementarietà assume molte forme, poiché ogni uomo e ogni donna apporta il proprio contributo personale al matrimonio e all’educazione dei figli. La propria ricchezza personale, il proprio carisma personale, e la complementarietà diviene così di una grande ricchezza. E non solo è un bene, ma è anche bellezza” A proposito della crisi della famiglia, papa Francesco l’ha collegata alla “cultura del provvisorio, in cui sempre più persone rinunciano al matrimonio come impegno pubblico”. E in relazione al diritto dei figli ad avere un papà e una mamma, il Papa ha nuovamente posto l’accento “sul contributo indispensabile del matrimonio alla società, contributo che supera il livello dell’emotività e delle necessità contingenti della coppia”. Il Colloquio interreligioso, con esponenti ebrei, cristiani, musulmani, e di altre fedi, durerà tre giorni ed è promosso da ben quattro dicasteri vaticani: la Congregazione per la Dottrina della Fede i Pontifici Consigli per la Famiglia, Dialogo Interreligioso e Unità dei Cristiani. ([email protected]) (ANSA).

Lascia un commento