Usa 2016: “de Blasio for president”, voci candidatura anti Hillary

NEW YORK. – “Sarà come Barack Obama nel 2008”. Non ha dubbi Ed Cox, capo dei repubblicani di New York, che rilancia le voci sulla discesa in campo di Bill de Blasio per le presidenziali del 2016. Quelle secondo le quali potrebbe essere lui nel partito democratico il candidato anti-Hillary, sponsorizzato dall’ala più liberal e progressista del partito. Al momento una suggestione più che una ipotesi concreta, col sindaco della Grande Mela che parla di rumor “surreali”. Ma in tanti sono convinti ci sia molto di più. “Obama era un giovane senatore, fresco di politica, ha corso e ha vinto. E credo che anche de Blasio ce la farà”, spiega l’autorevole Cox sul New York Post, citando fonti interne al partito democratico che parlano delle mire in chiave Casa Bianca del primo cittadino di origini italiane. Che tra l’altro fu responsabile della campagna della aspirante senatrice Clinton nel 2000. Del resto sono diversi i segnali che – secondo alcuni osservatori – de Blasio avrebbe lanciato nelle ultime settimane e che possono essere letti in chiave presidenziale. Non solo il suo legame con il leader dei diritti civili Al Sharpton, che sarebbe il suo emissario alla Casa Bianca. Non solo le sempre più frequenti apparizioni sulle tv a livello nazionale. C’e’ soprattutto la lettera aperta pubblicata dall’Huffington Post alla vigilia delle elezioni di Midterm. Un testo in cui alcuni analisti vedono una sorta di manifesto del sindaco progressista, in cui si sprona il partito del presidente Obama a sterzare ‘a sinistra’, con politiche economiche e sociali più orientate verso le fasce più deboli della popolazione, verso quella parte della classe media che più soffre le conseguenze della crisi. Dunque, una ricetta i cui ingredienti sono l’aumento del salario minimo, prezzi delle case e affitti più abbordabili, maggiori diritti per afroamericani e ispanici, lotta dura alle discriminazioni (anche quelle perpetuate dalle forze di polizia), depenalizzazione della marijuana. Insomma, più a sinistra di Elizabeth Warren, 65 anni, senatrice ‘paladina dei consumatori’ e ‘bestia nera’ di Wall Street che tutti danno per probabile concorrente di Hillary nelle primarie del 2016. Ma de Blasio in un’ipotetica corsa avrebbe dalla sua parte innanzitutto l’età più giovane (53 anni) e una leadership indiscussa su un palcoscenico come quello newyorkese, dunque nazionale. New York si guarda fin dall’inizio come ad un laboratorio in cui sperimentare proprio quelle politiche progressiste che adesso – col Congresso interamente in mano alla destra – gran parte dei democratici chiedono. Anche se la scena della Grande Mela – scrive il Washington Post – non ha favorito in passato le ambizioni presidenziali di ex sindaci della caratura di Rudolph Giuliani o Michael Bloomberg. Ma – secondo quanto scrive l’International Business Times – de Blasio e’ diverso. Riscuote enormi consensi soprattutto tra le minoranze. I sondaggi mostrano come ad approvare il suo operato (a quasi un anno dall’insediamento, quando di solito si registra una flessione della popolarità) e’ il 65% degli afroamericani e il 55% degli ispanici, mentre lo sostiene solo il 36% dei bianchi. “Il sindaco di New York e’ stato promosso in fatto di onestà, empatia e leadership”, spiega Maurice Carroll, della Quinnipiac University Poll. E la sua famiglia multietnica e’ l’icona di quei democratici che dopo il miraggio degli Obama non vogliono un drastico ritorno al passato. (di Ugo Caltagirone/ANSA)

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