Ex tesoriere di Forza Italia “licenzia” Berlusconi, fatti un altro partito

ROMA. – “Licenziato” su due piedi dal suo ex tesoriere. Queste almeno, a parole, sarebbero le intenzioni di Maurizio Bianconi, ex tesoriere di Fi, nei confronti di Silvio Berlusconi che all’indomani dell’incontro di Villa Gernetto, ha invitato il Cavaliere ad accomodarsi all’uscita. “Tredici milioni di italiani credevano in Forza Italia”, è il ragionamento che Bianconi affida ad una nota, “ora sono rimasti due o tre milioni: Berlusconi, fondi un altro partito e lasci questa minoranza di sostenitori nelle mani della vecchia guardia che sarà in grado di mettere in atto il riscatto politico”. L’operazione Villa Gernetto, definita l’X-factor della politica, è una sorta di tentativo di rottamazione, di restyling che i “vecchi” non hanno gradito. Berlusconi ha infatti incontrato venticinque giovani militanti selezionati per essere i volti nuovi del partito con l’obiettivo di trovare qualcuno che assomigli a Renzi per rilanciare l’azione del centrodestra. “Presidente Berlusconi, – incalza Bianconi – le vogliamo bene ma per il bene di tutti prenda Doris, gli amici del Patto, i volti nuovi, i selezionatori, quelli che si autodefiniscono fedelissimi, anche adesso che è sfumata l’ipotesi di una candidatura, vada a fare il suo nuovo partito, lasciando a noi immeritevoli, ingrati, che osiamo pensare e rispettare gli elettori il compito di tentare con Forza Italia, finalmente all’opposizione, il riscatto e la rinascita del centrodestra”. Nel Mirino di Bianconi è finito anche il presidente della Banca Mediolanum Ennio Doris, “l’uomo che ha fatto una banca intorno a noi, – afferma Bianconi – che ora rammostra il figlio in tv, che ha scritto un libro sulla sua vita, è l’uomo della finanza di fiducia di Berlusconi. Colui, sembra, che lo indusse a fiduciare Monti e colui che oggi ci fa sapere che, se è vero che il Patto ha effetti politici disastrosi, tuttavia va tenuto in vita per il bene della comunità (di Mediolanum dicono i malpensanti). Lo stesso giorno il Presidente Berlusconi addottora i volti nuovi selezionati da esperte volpi della politica, dotate del sesto senso che conta (Toti, Calabria, Cattaneo, peraltro persone degnissime) e dichiara che nel partito rifondato loro saranno gli eletti, essendo fra l’altro insoddisfatto dei suoi parlamentari, alcuni dei quali osano aver in mente le promesse elettorali”. L’iniziativa di Villa Gernetto ha inoltre scatenato un vero e proprio duello a colpi di sfottò via tweet tra Ncd e Fi. Di tutto, fuorchè ‘cinguettii’, è volato infatti tra Fabrizio Cicchitto e la responsabile comunicazione di Forza Italia, Deborah Bergamini. “Villa Gernetto come Cinecittà negli anni Cinquanta di De Sica: volti nuovi per il cinema” ha ironizzato Cicchitto. “@Cicchitto di anni ’50 se ne intende. E’ più o meno da quegli anni che fa il politico” ha risposto Bergamini. E ancora Cicchitto: “Non capisco proprio perchè la Bergamini evocando me e gli anni 50 attacchi così obliquamente Berlusconi”. (di Simonetta Dezi/ANSA)

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