Venezuela: protesta in carcere, 21 morti a Uribana

CARACAS. – Nuova strage in un carcere del Venezuela: almeno 21 detenuti sarebbero morti nel penitenziario noto come Uribana, nello stato sud-orientale di Lara, apparentemente dopo aver ingerito un cocktail mortale di psicofarmaci e alcol, durante una protesta organizzata lunedì scorso. Lo ha denunciato l’Osservatorio Venezuelano delle Carceri (Ovp), mentre il governo ha parlato di 13 vittime. Le circostanze della tragedia non sono ancora del tutto chiare, anche perché il ministero di Servizi Penitenziari ha informato solo oggi della rivolta, in un comunicato nel quale si afferma che lunedì mattina un gruppo di detenuti del modulo 2 di Uribana si è dichiarato in sciopero della fame per protestare contro la nomina di un nuovo direttore del carcere. Secondo il governo, la protesta è diventata violenta e i detenuti hanno preso d’assalto la farmacia. L’ingestione di “antibiotici, antidepressivi, antiepilettici, alcol puro e altri prodotti”, si legge nel comunicato, ha provocato “intossicazioni gravi” in 127 detenuti, dei quali 13 sono morti, malgrado siano stati “accuditi dal personale sanitario del centro penitenziario e di altri centri sanitari della regione”. Da parte sua, l’Ovp sostiene che 17 detenuti sono morti in un ospedale di Lara e altri 4 sono deceduti dopo essere stati trasferiti nel centro penitenziario di Tocorón (nello stato di Aragua), ma spiega che in tutti i casi che sono stati confermati si è trattato di intossicazioni acute, dovute principalmente a un mix di clonazepam, un potente ansiolitico, ed alcol. Circa altri 40 detenuti circa sono tuttora ricoverati, e secondo l’emittente Globovisión, i morti in realtà sono già 24, e altri 14 detenuti si trovano in condizioni gravi. Versioni non confermate sulla situazione nel carcere di Uribana circolavano da lunedì scorso, quando un gruppo di famigliari di detenuti si erano concentrati davanti all’istituto penale, ma erano stati caricati da unità antisommossa della Guardia Nazionale Bolivariana, intervenuta anche contro giornalisti di testate locali, sequestrando apparecchi fotografici e impedendo l’accesso della zona ai cronisti. Il governo ha sottolineato che Uribana è una delle 70 carceri del Venezuela in cui è stato messo in atto un nuovo piano “per superare il vecchio modello, caratterizzato da deplorevoli condizioni di mancanza di controllo, anarchia e violazione dei diritti umani”, lanciato dalla ministro Iris Varela a partire dal 2011, quando l’allora presidente Hugo Chávez creò il suo dicastero per affrontare la crisi permanente nelle carceri del paese. Secondo cifre diffuse dall’Ovp, circa 150 detenuti sono stati uccisi e altri 110 sono rimasti feriti, nel 90% dei casi con armi da fuoco, nelle prigioni del Venezuela durante i primi sei mesi del 2014, durante la i quali la popolazione carceraria, è cresciuta del 3,22%, per un totale di oltre 55 mila detenuti, il che ha portato il problema del sovraffollamento “a livelli critici”.