Dopo l’Europa, Mancini all’esame della Roma

Mondiali: da Allegri a Mancini, ora è caccia al ct

MILANO. – Il biglietto per i sedicesimi di Europa League è già in tasca ed ora Mancini e l’Inter possono concentrare le energie sul campionato. Se il cammino europeo, infatti, procede spedito, altro discorso è la Serie A. E contro la Roma domenica serve dare un’importante risposta, perché vincere all’Olimpico lancerebbe i nerazzurri nella rincorsa al terzo posto lontano cinque lunghezze. Non sarà facile però fare risultato, i giallorossi in campionato tra le mura di casa hanno sempre vinto con margine mantenendo la porta imbattuta. Sarà la seconda grande sfida che Mancini si troverà ad affrontare a poco più di due settimane dal suo ritorno. Il derby lo ha lasciato soddisfatto, poi è arrivata la vittoria sofferta ma di spirito contro il Dnipro ed ora serve raccogliere quanto di buono fatto in questi giorni e provare lo sgambetto alla seconda della classe. Anche perché il posticipo darà una chiara misura del livello raggiunto dall’Inter che da un mese non riesce a centrare i tre punti. Il tecnico nerazzurro domenica esordirà in trasferta, ritornando in uno stadio che gli ha regalato gioie e dolori: quando allenava la Lazio non è mai riuscito a far suo il derby capitalino, ma si è poi riscattato guidando l’Inter perché in venti partite contro la Roma ha ottenuto 39 punti. Un bilancio che fa ben sperare, in un momento che per l’Inter però resta enigmatico. Perché le novità tattiche introdotte da Mancini non sono state ancora del tutto assimilate. Il primo tempo col Dnipro ha evidenziato le difficoltà della squadra a rispettare i movimenti di copertura imposti dalla difesa a quattro, il centrocampo troppo spesso non ha supportato le retrovie e in attacco non si è ancora trovata la chiave di gestione dei ruoli. Nel derby Kovacic, fuori ruolo, non è mai entrato in partita, in Europa League, poi, è stato Icardi a non incidere, troppo defilato rispetto alla porta. Oltretutto Nagatomo ed Hernanes probabilmente non saranno impiegabili a Roma: il giapponese ha rimediato una lussazione (poi ridotta) alla spalla, mentre il brasiliano non è al meglio per un risentimento all’adduttore anche se l’ecografia ha scongiurato nuove lesioni. Allo stesso tempo, però, Mancini sta riuscendo a recuperare psicologicamente quei giocatori che erano con Mazzarri erano stati messi in disparte. Primo fra tutti Guarin, entusiasta del nuovo allenatore, ma anche Campagnaro che ai microfoni di Sky ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe: “Già dall’anno scorso abbiamo avuto qualche problema per la Nazionale, le cose non andavano al meglio. Queste situazioni non devono condizionare, ma non ero tranquillo e non potevo esprimermi al massimo. Ma ora tutto è cambiato e speriamo di ricominciare bene”. È la nuova aria che si respira ad Appiano. Ora serve solo trovare la quadra anche in campo.

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