Sale a 41 il bilancio dei morti della rivolta nel carcere di Uribana

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CARACAS. – Sono già 41 i detenuti morti nel carcere venezuelano di Uribana, nello stato di Lara (centro ovest del paese), a causa di una presunta intossicazione con medicinali rubati nella farmacia del penitenziario durante una rivolta, mentre Human Rights Watch (Hrw) ha chiesto al governo di Nicolas Maduro di autorizzare “un’inchiesta esaustiva ed imparziale” sulle circostanze della morte dei prigionieri. Humberto Prado, portavoce della ong Osservatorio Venezuelano delle Prigioni (Ovp), ha diffuso  il nuovo bilancio di vittime, precisando che almeno una decina di altri detenuti sono attualmente ricoverati in condizioni gravi o in coma. Le autorità hanno riconosciuto finora solo 35 morti. Il deputato William Ojeda, presidente della commissione parlamentare che si occupa di politica penitenziaria, ha ribadito la settimana scorsa che i prigionieri di Uribana sono morti dopo una rivolta scoppiata il 24 novembre, quando, “non avendo droga a disposizione, hanno pensato di mescolare medicine e alcol”, ma d’altra parte il direttore del carcere, Julio Cesar Pérez, è stato arrestato dalla Guardia Nazionale. José Miguel Vivanco, responsabile di Hrw per l’America Latina, ha detto da parte sua che il governo di Caracas deve “agire per migliorare le condizioni nelle prigioni e affrontare il problema della violenza interna”, ricordando che “migliaia di detenuti sono morti nei carceri venezuelani negli ultimi anni, e decine in quello di Uribana dal 2013”, quando almeno 63 detenuti sono morti e altri 120 sono rimasti feriti durante scontri con le forze dell’ordine scatenati da una perquisizione interna alle celle.

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