Transparency, l’Italia è la più corrotta d’Europa

Fake euros currency factory discovered in Poland

BERLINO. – A leggere le cronache degli ultimi giorni, o anche anni, non si fa molta fatica a crederlo: l’Italia è il Paese in Europa con il più diffuso livello di percezione della corruzione nell’amministrazione pubblica, a pari merito con altri sei Stati, quattro dei quali europei. Lo ha certificato, ancora una volta, l’ong Transparency International nella sua nuova classifica sulla corruzione, che per il 2014 vede l’Italia stabile al sessantanovesimo posto di una classifica che comprende 175 Stati. Pur trovandosi insieme a Brasile, Bulgaria, Grecia, Romania, Senegal e Swaziland, con 43 punti, l’Italia ha fatto registrare infatti il valore potenziale più basso (34 punti). Questo la colloca all’ultimo gradino della scala dei Paesi dell’eurozona e dell’Europa tutta. L’indice di Transparency, occorre precisare, si basa sulla percezione, non su un registro di casi certificati. Ciò significa che il racconto della corruzione fatto con enfasi in alcuni Paesi, meno in altri, possa pesare sul valore registrato. In altre parole, la classifica non necessariamente restituisce il valore reale di casi di corruzione certificati. Secondo il rapporto, comunque, il livello di corruzione percepito è in aumento soprattutto nei Paesi con il più alto tasso di crescita economica. Tra questi la Turchia, in particolare, seguita da Brasile, Russia, India e Cina. Ma al centro delle critiche di Transparency International ci sono anche importanti centri finanziari. Che si trovino o meno in Paesi dove il livello di corruzione è basso, le banche multinazionali e le principali piazze finanziarie come Francoforte, Londra e New York giocano un ruolo importante nel fenomeno corruttivo. Fermandosi alla classifica per Paesi – stilata sulla corruzione nelle amministrazioni pubbliche, secondo la percezione di fonti private, come le agenzie di rating, e istituzionali -, anche quest’anno la Danimarca ha difeso il suo primo posto, seguita da Nuova Zelanda e Finlandia. All’ultimo posto si sono classificate a pari merito Corea del Nord e Somalia. Tra i più grandi partner europei dell’Italia fanno bene la Germania dodicesima e la Gran Bretagna quattordicesima. Meno bene la Francia, ventiseiesima, con gli Usa diciassettesimi. ”I Paesi nella parte più bassa della classifica devono prendere misure radicali contro la corruzione a vantaggio dei propri cittadini. Mentre gli Stati ai primi posti devono assicurarsi di non esportare pratiche corruttive nei Paesi in ritardo di sviluppo”, ha spiegato il presidente di Transparency International, José Ugaz. (di Matteo Alviti/ANSA)